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Uno studio afferma che il cannabidiolo riduce l'ansia nei giovani

Uno studio recente ha testato il CBD sui giovani con disturbi d'ansia diagnosticati. In questo articolo esamineremo i risultati di questo studio. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi dire la tua, scrivi un commento a fondo pagina.

5 Settembre 2022 alle 9:55
Tempo di lettura: 5 min

L’Istituto australiano Orygen ha recentemente pubblicato uno studio molto interessante sull’efficacia del cannabidiolo nel ridurre i sintomi dell’ansia e gli effetti dell’ansia cronica sulla qualità di vita dei giovani.

Durante il Cannabidiol Youth Anxiety Pilot Study, condotto dal professor Paul Amminger, sono state testate 31 persone che presentavano un disturbo d'ansia diagnosticato. Per un periodo di circa tre mesi, i ricercatori dell’Istituto Orygen hanno trattato i partecipanti alla ricerca con il cannabidiolo, per verificare gli effetti terapeutici del CBD sull’ansia nei giovani.

Al termine della ricerca, Amminger ha reso noti i risultati, evidenziando che i sintomi si erano quasi dimezzati e che la qualità di vita dei soggetti coinvolti era notevolmente migliorata.

È fondamentale sottolineare che stiamo parlando di uno studio pilota, che andrà approfondito nel tempo, ma questi risultati sono già molto incoraggianti.

Cannabidiolo e ansia nei giovani: lo studio pilota

ansia giovane cannabidiolo

L'Orygen Institute è un ente australiano che, dal 2015, supporta i governi e le aziende che si occupano di salute mentale, con analisi e consulenze sui servizi di salute mentale.

Lo Studio pilota sull'ansia è stato avviato a causa dell’elevata incidenza dell'ansia sulla popolazione giovanile australiana: circa il 31,5% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni soffre di ansia, che si configura come il problema mentale più diffuso tra i giovani.

Al momento, i disturbi d’ansia vengono affrontati con medicinali antidepressivi, che vanno ad intensificare i livelli di serotonina nel cervello, ma non sempre si dimostrano efficaci. A questi vengono affiancate terapie cognitive comportamentali ma non hanno lo stesso effetto su tutti i soggetti trattati. Solo il 50% trova giovamento da questi trattamenti, mentre il resto dei pazienti ha uno stile di vita costantemente compromesso dall’ansia e corre il rischio di sviluppare dipendenze o depressione.

Com’è stato condotto lo studio

I partecipanti allo studio sono soggetti di età compresa tra 12 e 25 anni, con un disturbo d'ansia resistente, che non si è risolto dopo diverse sessioni di terapia cognitivo comportamentale (CBT).

Nella prima fase dello studio, i partecipanti hanno assunto quotidianamente una capsula da 200 mg di cannabidiolo. Dopo una settimana, la dose è stata raddoppiata, fino a 400 mg al giorno.

Nelle settimane successive, ai soggetti che non evidenziavano miglioramenti, la dose è stata ulteriormente aumentata, con incrementi di 200 mg a settimana fino a 800 mg al giorno.

Contemporaneamente alla somministrazione del CBD, i soggetti partecipavano a sedute settimanali di CBT.

Al termine delle 12 settimane, i partecipanti sono stati invitati a riempire un questionario sugli eventuali sintomi comparsi durante la terapia con il cannabidiolo per l’ansia.

Come è stato utilizzato il cannabidiolo per ridurre l’ansia

Per capire perché i ricercatori hanno concentrato il loro studio sugli effetti del cannabidiolo, è necessario fare un accenno su cos’è il cannabidiolo.

Il cannabidiolo (indicato anche con la sigla CBD) è un fitocannabinoide che si estrae dalla pianta di Cannabis sativa. Si tratta di un componente che non ha effetti tossici o inebrianti e, a differenza del tetraidrocannabinolo, non altera la percezione né i pensieri. Oltre a non indurre l’effetto sballo proprio del THC, riduce gli effetti droganti di quest’ultimo.

Viene utilizzato per la produzione di alimenti, cosmetici, estratti e unguenti. Uno dei prodotti più conosciuti che si ottiene dalla cannabis è l’olio di CBD, apprezzato per le sue potenti proprietà benefiche.

Lo studio pilota su CBD e ansia nei giovani è stato avviato perché questa sostanza non provoca effetti collaterali e non favorisce l’insorgenza di reazioni di tipo clinico neurologico o psichiatrico. Inoltre, il cannabidiolo non crea dipendenza ma, al contrario, può essere utilizzato efficacemente per contrastare le dipendenze in essere.

C’è da dire che in Australia, l’uso del cannabidiolo per scopi terapeutici è ammesso nel trattamento di alcune forme di epilessia, nelle disabilità cognitive e per le persone affette da disturbi dello spettro autistico.  

Come si manifesta l'ansia grave

Le persone con una diagnosi di ansia grave vivono in una condizione di grande sofferenza, che incide sulla gestione della loro quotidianità. La sensazione di ansia si manifesta con palpitazioni, alterazioni del battito cardiaco, attacchi di panico, difficoltà a respirare, sudorazione, tremore e sensazioni di paralisi.

In genere, l'ansia è scaturita da preoccupazioni o paure di diversa entità, che non si riescono a tenere a bada.

Il CBD ha proprietà distensive e rilassanti, che riescono a contrastare l’ansia con efficacia.

I risultati dello studio su cannabidiolo e ansia

Quali sono stati i risultati dello studio pilota e come si è arrivati alle conclusioni?

Durante le 12 settimane in cui si è svolta la ricerca, i partecipanti hanno seguito anche un percorso di terapia. Alla fine dello studio, ad ognuno di essi è stato somministrato un questionario che indagava sui sintomi di reazioni avverse comparsi durante l’assunzione del principio attivo.

Dallo studio è emerso che il CBD aiuta a ridurre l’ansia nelle persone resistenti ad altri trattamenti, ma i suoi effetti non si fermano lì.

Nessuno dei partecipanti ha avuto effetti collaterali - come attacchi di panico, ansie, depressione, pensieri suicidi - lamentando solo una lieve astenia in concomitanza dell'aumento del dosaggio.

I sintomi sono stati verificati su due scale differenti:

  • una, compilata dal medico, che mostrava una riduzione dei sintomi del 50,7%,
  • l’altra, autocompilata, che raggiungeva il 42,6%.

Oltre ad alleviare l’ansia, il trattamento a base di CBD ha migliorato notevolmente la qualità di vita dei partecipanti, riducendo l’entità e la frequenza degli attacchi di panico. Questo ha permesso loro di svolgere attività normali, come uscire in maniera autonoma di casa, frequentare la scuola o prendere i mezzi, senza che che venissero presi da panico o ansia.

Grazie al trattamento, hanno potuto avere una vita sociale normale, con cene fuori e occasioni d’incontro con gli altri, che in genere risultano precluse a chi soffre d’ansia.

Scenari futuri sull’uso del CBD per l’ansia nei giovani

Il professor Amminger ha preso la decisione di sperimentare l’efficacia del CBD per l’ansia nei ragazzi dopo che il principio attivo si era già rivelato valido nella riduzione dei sintomi dell'ansia negli adulti.

I ricercatori sono rimasti colpiti dai risultati dello studio, pur essendo coscienti che uno studio pilota non costituisce una base scientifica sufficiente per validare i risultati ottenuti. Inoltre, considerando l’inefficacia degli altri trattamenti, quello raggiunto potrebbe essere solamente un effetto placebo che va indagato più a fondo.

Per superare i limiti dello studio pilota è necessario ampliare le dimensioni del gruppo, fino ad includere 200/250 giovani partecipanti. Ma gli studiosi sono positivi e speranzosi.

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