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Fumare CBD in Italia è possibile?

14 Gennaio 2021 alle 12:23
Tempo di lettura: 5 min
1.

L’utilizzo della cannabis light per uso terapeutico sotto forma di oli, creme e tisane è ormai dato per assodato. Tuttavia, rimane ancora un grande interrogativo al quale tanti si affacciano con curiosità ma senza conoscere la risposta corretta: è possibile fumare CBD in Italia?

Da tanti anni l’utilizzo della cannabis light è diventato legale nel nostro Paese, ma sono molti coloro che si chiedono ancora se sia legale fumare erba in Italia. A ben vedere, sono molti di più quelli che pensano che sia ancora illegale rispetto a coloro che si informano sui reali benefici di questo prodotto.

Ecco perché è necessario chiarire cosa stabilisce la legge sul CBD in Italia ed entro quali limiti è possibile fumare i prodotti che lo contengono. Conoscere la normativa è molto importante perché all’interno della stessa sono compresi dei parametri che devono essere rispettati dal prodotto per poter essere considerato legale.

Le due componenti di riferimento da tenere sempre a mente sono il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo). La loro percentuale all’interno della cannabis la rende legale, di cui ne è permesso l’uso, oppure illegale.

Tanti si chiedono se è possibile fumare CBD in Italia sia in relazione a ciò che dice la legge, sia in funzione degli effetti che produce sul corpo umano.

Ci teniamo a sottolineare un concetto molto importante: fumare CBD nei limiti stabiliti dalla legge non è dannoso. Al contrario, porta grande beneficio a mente e corpo.

Ecco quali sono i limiti entro i quali è possibile fumare CBD nel nostro Paese.

In Italia si può fumare CBD?

Già dalla premessa avrai capito che la risposta alla domanda iniziale è , è possibile fumare CBD in Italia, anche se la legge non è del tutto chiara a tal proposito.

Infatti, per poterlo fare è bene essere attenti ai limiti stabiliti dalla legge.

I prodotti a base di CBD, come le infiorescenze e gli oli, sono consumati in buona parte del mondo e sono arrivati ad affermarsi anche in Italia come soluzioni a diverse malattie di cui soffre la società moderna come ansia, psicosi, stress, vuoti di memoria e tanto altro ancora.

In Italia è consentito l’uso di CBD nel momento in cui viene realizzato entro certi canoni pensati per proteggere il corpo dai danni che la marijuana illegale potrebbe causare. Il livello di THC consentito dalla legge è molto basso, perché è questa componente a conferire l’effetto psicoattivo. La marijuana illegale presenta elevate quantità di THC e produce effetti allucinogeni, conseguenza che non si verifica nel caso del CBD legale.

Inoltre, il CBD non procura nemmeno gli effetti negativi derivanti dal fumare le normali sigarette, perché non vi sono né tabacco né nicotina. Si tratta di un rimedio naturale a disturbi che diversamente dovrebbero essere curati con sostanze chimiche.

Cosa dice la legge italiana in merito all’atto di fumare CBD

normativa italiana sul fumare CBD

La prima legge italiana ad aver legalizzato l’utilizzo di cannabis light in Italia è stata la legge n.242 del 2016, la quale ha stabilito qual è il limite di THC legale in Italia.

La cosiddetta erba legale è quella che presenta una concentrazione di THC fino ad un limite ben preciso che vedremo a breve. Se il prodotto supera questo valore, si ha un effetto stupefacente e quindi vietato. Diversamente, gli effetti del CBD sono analgesici, antinfiammatori e antidepressivi. Nel momento in cui viene assunto non apporta nessun cambiamento a livello mentale.

La legge n. 242, come diverse sentenze della Corte di Cassazione che l’hanno seguita, hanno gettato numerosi dubbi e incertezze sull’argomento.

Nel 2018 è intervenuto il Ministero dell’Agricoltura precisando che anche le infiorescenze con un THC inferiore al limite legale sarebbero potute entrare in commercio.

Infine due decreti ministeriali, uno del 2018 e uno del 2019, sono intervenuti per eliminare le limitazioni dell’uso di cannabis light a scopo terapeutico e alimentare.

Riassumendo, nonostante le incertezze create dalla normativa e dalle sentenze, ad oggi è possibile vendere e acquistare prodotti con CBD nei limiti sopra citati.

Nonostante l’argomento sia ancora particolarmente discusso, sia il legislatore che la Corte di Cassazione stanno cercando di eliminare lo stigma che da sempre accompagna il settore della cannabis.

Quali sono le quantità che bisogna rispettare

Vediamo un po’ di numeri. Secondo la legge. 242 del 2016, il THC presente nella cannabis non deve superare il limite dello 0,5% per essere considerato legale. Tuttavia, i prodotti che vengono venduti non possono avere una concentrazione superiore allo 0,2%. Se non rientrano all’interno di questi parametri, devono essere considerati dannosi e quindi anche illegali.

Discorso diverso riguarda invece i prodotti a base di cannabis legale utilizzati a scopo terapeutico, il quale viene regolamentato in Italia fin dal 2006. La cannabis a uso medico è un prodotto molto particolare utilizzato per la cura di patologie gravi e croniche. Questi prodotti sono distribuiti dalle farmacie e si dividono in due fasce.

Una fascia è chiamata Cannabis FM-1 e prevede un THC compreso tra il 13,0% e il 20,0%, con un CBD inferiore all’1%.

La seconda fascia è chiamata Cannabis FM-2, la quale presenta una concentrazione di THC compresa tra il 5,0% e l’8,0%, mentre il CBD varia tra il 7,5% e il 12,0%.

In generale, i coltivatori devono rimanere sotto la soglia dello 0,2% per i loro prodotti, con una tolleranza fino allo 0,6% come stabilito dalla legge di riferimento.

Ora puoi consumare prodotti a base di CBD

prodotti CBD Crystalweed

È possibile acquistare legalmente tutti i prodotti che rispettino i limiti legali appena visti e sono davvero tanti. Si tratta di prodotti che procurano effetti benefici e non psicoattivi. Detto questo, devi solamente scegliere la tipologia che più si addice alle tue esigenze.

Un’alta concentrazione di CBD è presente nell’olio di CBD, 100% naturale e che contiene tutti i cannabinoidi presenti nella pianta, così come nelle infiorescenze di canapa.

I prodotti al CBD non finiscono qui perché sono particolarmente apprezzati anche i cosmetici naturali e le tisane. Insomma, il mondo della cannabis light è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

Tutti i nostri prodotti provengono da coltivazioni biologiche selezionate all’interno di varietà autorizzate dalla legge e certificate. Grazie alla nostra esperienza in ambito agricolo, siamo in grado di scegliere le materie prime per garantire prodotti di elevata qualità in grado di donare un’esperienza sensoriale unica a chi li utilizza.

Conclusione

Teoricamente è possibile fumare CBD in Italia, anche se la legge non è del tutto chiara riguardo a questo argomento. Ovviamente non vieta la vendita e l'acquisto, quindi non ti resta altro da fare che scegliere il prodotto giusto per te.

Il nostro Paese ha fatto parecchi passi avanti nella legalizzazione della cannabis e il suo utilizzo nei dovuti limiti è permesso senza correre alcun rischio. In un momento storico particolarmente stressante come quello in cui ci troviamo, i prodotti al CBD sono perfetti per allontanare la tensione e la depressione.

Ora che sai di non assumere sostanze pericolose ma benefiche, ti suggeriamo di visitare il nostro shop e scoprire tutti i prodotti a base di CBD firmati Crystalweed.

Se vuoi approfondire la tematica CBD ti invitiamo a leggere il nostro articolo sull'olio di CBD cliccando sul link qui in basso:

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One comment on “Fumare CBD in Italia è possibile?”

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