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Rimedi naturali per gestire le crisi epilettiche

L'epilessia è un disturbo neurologico che prevede crisi ricorrenti dovute a un'anomala attività elettrica nel cervello. I farmaci anticonvulsivanti sono la terapia principale. 

Nonostante ciò, molte persone cercano metodi naturali complementari per ridurre la frequenza e l'intensità delle crisi. Alcuni rimedi possono agire direttamente sul sistema nervoso, mentre altri aiutano a gestire i fattori che scatenano le crisi. 

Olio di CBD

Olio di CBD per epilessia

L'olio di CBD è stato studiato per il suo potenziale effetto anticonvulsivante. Il cannabidiolo (CBD) è un principio attivo estratto dalla cannabis che non dà effetti psicotropi. Ha dimostrato di ridurre la frequenza delle crisi in alcune forme di epilessia farmaco-resistente. Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide, regolando l'attività elettrica del cervello e riducendo l'eccitabilità neuronale.

Un esempio dell'efficacia del CBD nel trattamento dell'epilessia è l'Epidiolex, un farmaco a base di CBD approvato dalla FDA. Viene utilizzato per il trattamento della sindrome di Dravet e di Lennox-Gastaut, due forme gravi di epilessia infantile.

Erbe naturali

Valeriana epilessia

Le piante di valeriana, passiflora e camomilla hanno proprietà rilassanti e sedative, che possono aiutare a ridurre l'attività eccessiva del cervello. La passiflora, nello specifico, è stata oggetto di studi clinici per il suo effetto terapeutico sugli spasmi muscolari e sulle convulsioni.

La melissa e il biancospino sono due piante altrettanto valide per la loro azione sul sistema nervoso centrale. Il biancospino aiuta a regolare il battito cardiaco e a stabilizzare il tono nervoso.

La melissa, invece, può aiutare in caso di ansia, che è spesso un fattore scatenante delle crisi. È importante consultare un medico prima di assumere erbe medicinali, poiché alcune possono interagire con i nuovi farmaci antiepilettici.

Vitamine

vitamina B per epilessia

Alcuni studi indicano che specifiche carenze vitaminiche possono aumentare il rischio di crisi epilettiche. La carenza di vitamina B6 può portare a convulsioni, soprattutto nei neonati. Il magnesio aiuta a mantenere l'equilibrio del sistema nervoso e può essere utile in alcuni casi di epilessia. Anche la vitamina E è importante, in quanto ha proprietà antiossidanti e può proteggere il cervello dallo stress ossidativo.

La corretta assunzione di vitamine non sostituisce i farmaci, ma è un'importante integrazione nella dieta alimentare dei pazienti con epilessia.

Dieta chetogenica

dieta chetogenica per epilessia

L'alimentazione riveste un ruolo importante nel legame tra epilessia e rimedi naturali

Tra le strategie più studiate c'è la dieta chetogenica, che ha mostrato effetti positivi nel ridurre la frequenza delle crisi in molte persone. Questo regime alimentare limita quasi del tutto i carboidrati, aumentando invece il consumo di grassi e proteine.

Il corpo entra così in uno stato chiamato chetosi, in cui brucia i grassi al posto del glucosio per produrre energia. Questo cambiamento metabolico può aiutare a calmare l'eccitabilità neuronale e a stabilizzare le aree cerebrali coinvolte nella crisi.

Essendo una dieta molto restrittiva, va seguita sotto stretta supervisione medica, per evitare carenze nutrizionali o effetti collaterali come stanchezza e disturbi digestivi.

Autocontrollo

Autocontrollo per l'epilessia

Attraverso l'autocontrollo, si può prendere il comando e gestire in modo attivo questa condizione. Imparare a riconoscere i segnali di un'imminente crisi e adottare uno stile di vita sano può influire sul grado di controllo dell'epilessia. 

Alcune persone riferiscono di avere sintomi premonitori prima di una crisi, tra cui mal di testa, irritabilità o cambiamenti visivi. Imparando a conoscersi e acquisendo consapevolezza si possono prendere precauzioni, come trovare un luogo sicuro o avvisare qualcuno.

La frequenza delle crisi dipende anche dalla qualità del sonno, dall'attività fisica e dai livelli di stress. Evitare stimoli eccessivi, come luci intermittenti o mancanza di riposo, gioca un ruolo importante nella comparsa di episodi epilettici.

Agopuntura

agopuntura per epilessia

L'agopuntura, pratica della medicina tradizionale cinese, prevede l'inserimento di sottili aghi in punti specifici del corpo per ristabilire l'equilibrio energetico. Alcuni studi preliminari indicano che potrebbe regolare l'attività del sistema nervoso.

Non esistono ancora evidenze certe, ma alcune persone con epilessia riferiscono benefici nel lungo termine. Essendo una pratica non invasiva, può essere considerata come trattamento complementare, ma mai come sostituzione della terapia medica.

Aromaterapia

aromaterapia per epilessia

L'aromaterapia utilizza oli essenziali per indurre uno stato di rilassamento e migliorare la qualità del sonno. Alcuni oli, come lavanda, camomilla e incenso, hanno effetti calmanti e possono aiutare a ridurre lo stress e l'ansia, che spesso scatenano le crisi.

Occorre fare attenzione agli oli stimolanti come il rosmarino o la menta, che possono avere un effetto opposto e aumentare l'attività cerebrale. L'uso di oli essenziali deve essere sempre moderato e personalizzato, poiché ogni persona può reagire in modo diverso.

L'epilessia è una condizione complessa, che può avere una predisposizione genetica. Oltre ai farmaci, è utile sfruttare i rimedi naturali contro l'epilessia, come un'alimentazione adeguata, erbe e tecniche di rilassamento. Queste accortezze possono aiutare a migliorare la qualità di vita del paziente.

Cos'è l'epilessia

​L'epilessia è una malattia neurologica cronica che provoca crisi improvvise a causa di attività elettriche anomale nel cervello. Queste crisi possono manifestarsi in modi diversi. Alcune persone vivono brevi momenti di assenza, altre hanno convulsioni più evidenti. 

È importante sapere che l'epilessia non è una malattia mentale e non è contagiosa. Nella maggior parte dei casi, non influisce sulle capacità cognitive di chi ne soffre.

Tipi di crisi epilettiche e sintomi

Le crisi epilettiche si suddividono principalmente in due categorie: focali e generalizzate.

Crisi focali

Hanno origine in una specifica area del cervello e i sintomi dipendono dalla regione coinvolta. Ad esempio, se la scarica anomala interessa l'area motoria, si possono avere movimenti involontari in una parte del corpo. Se la scarica interessa l'area sensoriale, si potrebbero avere formicolii o allucinazioni visive. Le crisi focali possono avvenire con o senza alterazioni dello stato di coscienza.

Crisi generalizzate

Colpiscono entrambi gli emisferi cerebrali fin dall'inizio e generalmente causano perdita di coscienza. Tra le più comuni ci sono le ​crisi di assenza e le crisi tonico-cloniche. 

Le crisi di assenza sono brevi episodi in cui la persona sembra "assente", con sguardo fisso e mancata risposta agli stimoli esterni. Sono più comuni nei bambini e possono passare inosservate.​ 

Le crisi tonico-cloniche, invece, comportano una fase iniziale di rigidità muscolare seguita da scosse muscolari ritmiche. Durante queste crisi, è comune la perdita di coscienza e si può cadere.

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