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In che modo il CBD aiuta con l'epilessia?

23 Maggio 2023 alle 10:21
Tempo di lettura: 8 min

Che il CBD aiuti nell’epilessia e riduca le convulsioni è la conclusione a cui sono giunti numerosi studi e ricerche scientifiche.

Tra i contributi più recenti c’è uno studio osservazionale [1] del 2021 condotto dalla John Hopkins University, che evidenzia l’efficacia del CBD nel ridurre le reazioni avverse dei farmaci antiepilettici.

Oltre a migliorare la qualità di vita dei pazienti, questo fitocannabinoide ha dimostrato di avere un impatto positivo anche sulle condizioni di salute dei malati.

La ricerca della John Hopkins University, tuttavia, ha analizzato anche gli effetti di diversi prodotti al CBD su altri tipi di epilessia, mettendo in luce la necessità di una sperimentazione più ampia a riguardo.

Attualmente, il CBD è in commercio con il nome di Epidiolex, un farmaco approvato solo per due gravi forme di epilessia: la Sindrome di Lennox Gastaut e la Sindrome di Dravet. Tuttavia, ci sono oltre 50 milioni di persone affette da questa patologia in attesa di trattamenti meno invasivi.

Cos'è l'epilessia?

L'epilessia è una condizione neurologica caratterizzata da episodi ricorrenti di attività elettrica anomala nel cervello, che provocano convulsioni o altri sintomi neurologici.

Le crisi epilettiche possono variare in intensità e durata e possono manifestarsi in diverse forme come convulsioni, movimenti involontari e perdita di coscienza.

Esistono diverse forme di epilessia, che vengono classificate in base all'area del cervello in cui scaturiscono le crisi epilettiche:

  • focali;
  • generalizzate;
  • sconosciute.

Le convulsioni focali derivano da un’area specifica del cervello e provocano movimenti anomali e incontrollabili. Nel caso in cui non diano perdita di coscienza si parla di convulsioni focali semplici; mentre, se la persona con epilessia perde coscienza durante la crisi, si tratta di epilessia focale complessa.

Le crisi generalizzate possono interessare più aree del cervello ed estendersi ad ogni parte di esso, per cui vanno da manifestazioni lievi a crisi durature e intense.

A seconda delle caratteristiche della crisi, le crisi generalizzate vengono a loro volta classificate in:

  • assenze: provocano una momentanea e breve perdita di coscienza;
  • toniche: irrigidiscono il sistema muscolare;
  • crisi atoniche: in cui non si ha il controllo dei muscoli;
  • convulsioni cloniche: i muscoli si muovono autonomamente;
  • crisi miocloniche: il paziente trema e i muscoli si contraggono senza controllo;
  • crisi tonico-cloniche: si tratta di manifestazioni prolungate che interessano tutto il corpo.

Infine, le crisi sconosciute provocano spasmi epilettici durante i quali le braccia e le gambe si piegano e si contraggono senza controllo e in maniera improvvisa.

L’epilessia insorge anche in concomitanza con altre condizioni, come abuso di droga e alcol, patologie infettive, tumori, AIDS, ictus o traumi al cranio. 

Cause e sintomi delle crisi epilettiche

Le cause delle crisi epilettiche possono essere genetiche o possono essere legate a lesioni cerebrali causate da patologie, malattie neurodegenerative, dipendenze o traumi cranici.

I fattori scatenanti delle crisi epilettiche possono includere lo stress, l'intossicazione, gli stimoli luminosi o visivi, gli stati febbrili, le infezioni del sistema nervoso centrale, l'astinenza e l'abuso di droghe o farmaci.

In genere, le crisi epilettiche insorgono autonomamente e si ripetono in maniera episodica.

In alcuni casi, però, possono manifestarsi una sola volta per poi non ripresentarsi più.

Per quanto riguarda i sintomi, c’è da tenere a mente che la parola epilessia deriva dal greco e significa proprio “a sorpresa”. Ciò vuol dire che le crisi arrivano improvvisamente e senza controllo in seguito ad alcune tipologie di stimoli.

Ogni forma di epilessia ha delle manifestazioni specifiche, che comprendono:

  • perdita di coscienza;
  • movimenti incontrollati;
  • rigidità muscolare;
  • convulsioni;
  • alterazione della sensibilità.

È molto importante che durante le crisi si intervenga prontamente, in modo che il paziente non si ferisca.

Trattamenti convenzionali per l'epilessia

Generalmente, i pazienti con epilessia vengono trattati con farmaci specifici in base alla forma di epilessia e alle caratteristiche delle crisi epilettiche.

In particolare, l’obiettivo dei farmaci tradizionali è di ridurre la frequenza delle crisi e l’intensità, assicurando una buona qualità di vita al paziente.

I farmaci antiepilettici tradizionali agiscono sui neurotrasmettitori, limitando l'attività dei neurotrasmettitori eccitatori e stimolando quelli inibitori. Le crisi epilettiche sono causate da un disordine a livello neuronale dovuto all'iperattività e alla concentrazione eccessiva dei neuroni.

Alcuni dei trattamenti più utilizzati per l'epilessia includono:

  • benzodiazepine,
  • fenobarbital,
  • stiripentolo,
  • tiagabina,
  • vigabatrin,
  • felbamato,
  • lamotrigina,
  • topiramato,
  • acido valproico,
  • levetiracetam.

Alcuni di questi farmaci sono anche utilizzati dai medici per il trattamento dell'epilessia pediatrica.

Nell’epilessia, il benessere del paziente è strettamente connesso alla scelta e alla personalizzazione del trattamento. Ogni persona, infatti, risponde individualmente ai diversi trattamenti e necessita di un dosaggio studiato ad hoc. 

È importante considerare che esistono casi di epilessia farmacoresistente in cui è necessario trovare alternative valide ed efficaci per il trattamento.

Il CBD nel trattamento dell'epilessia

CBD epilessia

Molti pazienti affetti da epilessia non rispondono adeguatamente ai trattamenti antiepilettici convenzionali e necessitano di altre opzioni terapeutiche per migliorare la loro qualità di vita. 

Il CBD ha dimostrato avere proprietà anticonvulsivanti, come confermato da uno studio [2] su ratti pubblicato su Neuron nell'aprile 2023. Il cannabidiolo sembra modulare il rapporto eccitatorio-inibitorio per contrastare l'attività dell'ippocampo, una regione del cervello coinvolta nelle crisi epilettiche.

Sono in corso numerose ricerche sull'uso del CBD per il trattamento dell'epilessia, soprattutto nei bambini e nelle forme farmacoresistenti.

Storia dell'uso del CBD per l'epilessia

I primi studi ufficiali sull'uso del CBD nell'epilessia risalgono al 2016, quando sono stati testati gli effetti di un farmaco chiamato Epidiolex nelle persone affette da epilessia.

Tuttavia, le ricerche sull'uso del cannabidiolo per l'epilessia sono iniziate già negli anni '70.

Uno dei lavori più significativi è legato al nome di Mechoulam [3], che già negli anni Ottanta studiava gli effetti del cannabidiolo sulle convulsioni causate da farmaci convulsivanti.  

Al di là dell’uso attuale dei cannabinoidi a scopo terapeutico, i benefici dei cannabinoidi sono riconosciuti da millenni.

Meccanismi d'azione del CBD nell'epilessia

Come agisce il CBD nell’epilessia?

I meccanismi alla base dell'azione del CBD sulle convulsioni non sono ancora completamente compresi.

Dai risultati della ricerca pubblicata su Neuron, tuttavia, si è osservato che:

"il CBD blocca la capacità dell'LPI (la molecola lisofosfatidilinositolo) di amplificare i segnali nervosi in una regione del cervello chiamata ippocampo." 

Come in altri studi precedenti, i ricercatori della NYU Grossman School of Medicine hanno evidenziato quanto questo cannabinoide influenzi i recettori del cervello. In particolare, il CBD riesce a influire sull’azione del recettore il TRPV1 (Transient Receptor Potential Vanilloid) e sul GPR55 (da cui dipende la produzione di glutammato). Si ritiene che questi due neurotrasmettitori del cervello siano coinvolti nello sviluppo delle convulsioni e dell'epilessia.

Evidenze scientifiche sull'efficacia del CBD per l'epilessia

Già da qualche anno, la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale americana preposta al controllo della sicurezza degli alimenti e dei farmaci, ha approvato il farmaco Epidiolex.

Ciò dimostra che anche la comunità scientifica riconosce l’efficacia del CBD per l’epilessia.

Come abbiamo spiegato anche prima, Epidiolex è un medicinale raccomandato in due forme di epilessia farmacoresistenti: la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut.

  • La sindrome di Dravet inizia nell’età dello sviluppo, può dare forti convulsioni in seguito alla febbre. I pazienti affetti da questa condizione mostrano problemi nell’apprendimento e disturbi del comportamento.
  • Anche la sindrome di Lennox-Gastaut interessa i bambini e comporta disturbi a livello comportamentale e cognitivo. Uno dei primi studi [4] sull’efficacia di Epidiolex, condotto nel 2014 e che ha coinvolto 681 pazienti, ha valutato la sicurezza e l'efficacia del farmaco.

Studi preclinici

Gli studi preclinici [5] danno risultati positivi, dimostrando una “diminuzione della frequenza assoluta delle crisi settimanali” nei malati affetti da sclerosi tuberosa, una forma di epilessia farmacoresistente. Pertanto, il cannabidiolo rappresenta una speranza non solo per le forme di epilessia come la sindrome di Dravet o la sindrome di Lennox-Gastaut, ma anche per altre condizioni caratterizzate da spasmi e convulsioni.

Studi clinici e risultati

Dai risultati degli studi clinici completati si è osservato che il CBD è sostanzialmente sicuro accanto ai trattamenti tradizionali

Inoltre, secondo una revisione [6] pubblicata nel 2019 sulla rivista Molecules "Tutti gli studi che riportano dati di efficacia mostrano che il CBD è in grado di ridurre la frequenza delle convulsioni."

Utilizzo del CBD per l'epilessia

In genere, le persone che assumono farmaci tradizionali per l'epilessia potrebbero comunque sperimentare crisi ed episodi epilettici.

Dunque, in questi casi, a partire dai due anni di età, il medico curante può prescrivere il trattamento a base di CBD.

È anche possibile utilizzare l'olio di CBD per l'epilessia o altri prodotti a base di CBD come alternativa ai farmaci o in aggiunta alla terapia tradizionale, previa consultazione medica.

Dosaggio e modalità d'uso

CBD epilessia

Il CBD per l’epilessia viene generalmente somministrato in forma liquida, per via orale.

Le gocce di CBD vengono versate sotto la lingua utilizzando un'apposita pipetta e si lasciano agire per almeno 30 secondi.

Il dosaggio dell’olio di CBD, proprio come quello di Epidiolex, viene determinato in base alle caratteristiche del paziente. Il peso corporeo è uno dei fattori determinanti per valutare la quantità e la concentrazione più adatta a ogni paziente.

Di solito, si inizia con un dosaggio basso e poi si aumenta gradualmente le dosi e la percentuale di CBD. Il passaggio al dosaggio successivo avviene settimanalmente per consentire all'organismo di adattarsi.

Trattamenti a base di CBD devono essere assunti sempre negli stessi orari e secondo le modalità indicate.

È importante non saltare il trattamento, non mescolare principi attivi senza indicazione medica e non sommare le dosi quando ci si dimentica di assumere il prodotto.

Effetti collaterali e interazioni farmacologiche

Il CBD è generalmente considerato una sostanza priva di effetti collaterali significativi. Tuttavia, alcuni pazienti potrebbero sperimentare una maggiore sensazione di sete, stanchezza, alterazione dell’appetito.

Tuttavia, bisogna prestare moltissima attenzione all’interazione dei prodotti al CBD con altri farmaci: potrebbero verificarsi danni epatici o altri effetti collaterali. 

Riguardo alle interazioni con altri farmaci anticonvulsivanti, gli effetti collaterali più significativi segnalati sono stanchezza, depressione, febbre, rinite, insonnia, debolezza, alterazione dell'appetito, diarrea, nausea e affaticamento.

Gran parte degli effetti avversi segnalati scompare dopo qualche giorno di trattamento e la maggior parte di essi sono attribuibili all’interazione tra il cannabidiolo e la terapia in corso.

Considerazioni sulla qualità e sicurezza dei prodotti a base di CBD

Il CBD è un prodotto estremamente diffuso, che viene commercializzato da aziende diverse sottoforma di olio, pastiglie, prodotti ad uso topico, infiorescenze di canapa e alimenti. Per il trattamento delle convulsioni, l'olio di canapa è considerato uno dei prodotti più indicati, poiché è un composto efficace e valido per aiutare a controllare le crisi epilettiche.

Tuttavia, è importante tenere conto della legalizzazione dei prodotti derivati dalla canapa industriale, ha permesso l'accesso al mercato a diverse aziende, alcune delle quali potrebbero offrire prodotti di scarsa qualità o inefficaci per le crisi epilettiche.

Per ottenere reali benefici dagli estratti della cannabis, è essenziale imparare a riconoscere il miglior olio di CBD e non lasciarsi trarre in inganno da prezzi bassi o da un marketing aggressivo.

Quando si acquistano i prodotti con CBD bisogna selezionare i marchi più affidabili, valutare attentamente il contenuto dei prodotti e leggere le analisi disponibili sulla loro composizione.

Questo permette di fare una scelta informata e di optare per prodotti di qualità.

Conclusione

In conclusione, per ottenere i reali benefici dall'uso del CBD, è importante fare una scelta oculata e informata, privilegiando prodotti di qualità da marchi affidabili e facendo attenzione alle differenze tra gli oli di CBD ad ampio spettro e a spettro completo, da cui scaturiscono effetti sostanzialmente diversi.

Fonti Scientifiche

[1]Justin C. Strickland, Erica Jackson, Nicolas J.Schlienz, Joel Munson, Marcel O. Bonn-Miller, Ryan Vandrey: “Valutazione trasversale e longitudinale dell'uso e della salute del prodotto cannabidiolo (CBD) tra le persone con epilessia”, Epilepsy and Behaviour, luglio 2021

[2] Evan C. Rosenberg, Simone Chamberland, Michele Bazelot, Helen E. Scharfman, Benjamin J. Whalley, Richard W.Tsien: “Il cannabidiolo modula il rapporto eccitatorio-inibitorio per contrastare l'iperattività dell'ippocampo”, Neuron, febbraio 2023

[3] Cosroe P, Benedito MA, Leite JR, Carlini EA, Mechoulam R. Effects of cannabidiol on behavioral seizures caused by convulsant drugs or current in mice. Eur J Pharmacol. 1982 

[4] Uno studio di estensione in aperto sul cannabidiolo (GWP42003-P) in bambini e adulti con sindromi di Dravet o Lennox-Gastaut (GWPCARE5), ClinicalTrials.gov. 

[5]Hess EJ et al. Cannabidiol as a new treatment for drug-resistant epilepsy in tuberous sclerosis complex. Epilepsia. 2016

[6] Silvestro S, Mammana S, Cavalli E, Bramanti P, Mazzon E. Use of Cannabidiol in the Treatment of Epilepsy: Efficacy and Security in Clinical Trials. Molecules. Apr 2012

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