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CBD come sostituto naturale dello Xanax?

19 Settembre 2025 alle 9:51
Tempo di lettura: 5 min

CBD sostituto naturale Xanax

Non è un segreto che negli ultimi anni sempre più persone stiano cercando alternative naturali ai farmaci tradizionali. 

Soprattutto quando si parla di ansiolitici come lo Xanax, dove gli effetti collaterali possono essere particolarmente pesanti. 

Noi di Crystalweed abbiamo seguito con grande attenzione gli sviluppi della ricerca scientifica in questo campo, e quello che emerge è davvero interessante.

Lo Xanax e le sue problematiche

Lo Xanax, principio attivo alprazolam, appartiene alla famiglia delle benzodiazepine - farmaci che agiscono potenziando l'attività del GABA, il principale neurotrasmettitore inibitorio del cervello. Funziona, ecco. Ma a che prezzo?

Chi ha preso benzodiazepine sa bene di cosa stiamo parlando. La sonnolenza durante il giorno, quella sensazione di essere sempre un po' "ovattati", e poi c'è il rischio dipendenza. Non dimentichiamo che stiamo parlando di sostanze che possono creare assuefazione già dopo poche settimane di utilizzo regolare.

La ricerca scientifica ci ha mostrato che le benzodiazepine agiscono legandosi specificamente ai recettori GABAA e modificando la conformazione del canale del cloro [1]. Questo meccanismo, seppur efficace nel breve termine, può portare a tolleranza e astinenza quando si interrompe il trattamento.

Il CBD ha un meccanismo d'azione sorprendentemente simile allo Xanax

Il cannabidiolo - CBD - sembra agire sui recettori GABAA in modo sorprendentemente simile alle benzodiazepine, ma senza i loro effetti collaterali più problematici.

Uno studio pubblicato su Pharmacology & Pharmacy ha dimostrato che il CBD è un modulatore allosterico positivo dei recettori GABAA, proprio come le benzodiazepine [2]. La differenza? Il CBD non agisce sul classico sito di legame benzodiazepinico, ma su una zona differente del recettore, ottenendo risultati simili ma con un profilo di sicurezza nettamente migliore.

La ricerca ha rivelato che il CBD mostra particolare efficacia sui recettori α2-contenenti GABAA, aumentando l'efficacia del GABA nel range di concentrazioni da 0,01 a 1 μM [3]. Si tratta di un dato particolarmente significativo perché i recettori α2 sono associati agli effetti ansiolitici delle benzodiazepine, ma non ai loro effetti sedativi più marcati.

Studi clinici sul CBD come rimedio naturale per l’ansia

La ricerca clinica sta fornendo prove sempre più convincenti sulla correlazione tra CBD e ansia. Una meta-analisi recente che ha analizzato 8 studi randomizzati controllati su 316 partecipanti ha documentato un effetto significativo del CBD sull'ansia, con un effect size considerevole (Hedges' g = -0.92) [4].

Ma forse ancora più impressionante è lo studio pubblicato su Neuropsychopharmacology, dove 24 pazienti con disturbo d'ansia sociale non precedentemente trattati hanno ricevuto un dosaggio di CBD per l'ansia pari a 600mg di CBD (singola dose) prima di un test di speaking pubblico simulato [5]. I risultati? Il CBD ha ridotto significativamente l'ansia soggettiva rispetto al placebo, senza causare sedazione.

Un altro studio particolarmente significativo ha coinvolto 37 adolescenti giapponesi con disturbo d'ansia sociale. Dopo 4 settimane di trattamento con 300mg di CBD al giorno, si è osservata una riduzione significativa dell'ansia misurata sia dalla Fear of Negative Evaluation Questionnaire che dalla Liebowitz Social Anxiety Scale [6].

Il dosaggio del CBD per l’ansia

Una delle cose più affascinanti del CBD è quella che viene chiamata "curva a U invertita". La ricerca ha dimostrato che l'efficacia ansiolitica del CBD si manifesta principalmente a dosaggi intermedi (300-600mg per via orale), mentre dosi basse o alte risultano meno efficaci [7].

Questo fenomeno è completamente diverso da quanto accade con le benzodiazepine, dove la relazione dose-risposta è molto più lineare. Nel caso del CBD, sembra che ci sia una "finestra terapeutica ottimale" che massimizza i benefici riducendo al minimo gli effetti indesiderati. Per esplorare l'argomento del dosaggio ti consigliamo di leggere anche questo articolo:

quanti mg di CBD per l'ansia.

Meccanismi neurobiologici: cosa succede nel cervello?

Gli studi di neuroimaging hanno rivelato aspetti interessanti nel modo in cui il CBD modifica l'attività cerebrale. 

Una ricerca con SPECT ha mostrato che, rispetto al placebo, il CBD riduce l'attività nell'ippocampo sinistro e nel giro paraippocampale, mentre aumenta l'attivazione nel giro cingolato posteriore destro [8].

Queste modificazioni coinvolgono le stesse aree cerebrali che vengono modulate dalle benzodiazepine, ma con un pattern diverso. 

L'effetto del CBD sembra più "mirato" rispetto al più diffuso effetto sedativo delle benzodiazepine.

Altre alternative naturali allo Xanax da considerare (anche se più leggere)

Anche se il nostro focus è sul CBD, sarebbe poco onesto non menzionare altri ansiolitici naturali che la ricerca ha validato. La passiflora e la valeriana hanno entrambe dimostrato efficacia negli studi clinici, anche se con meccanismi d'azione differenti.

Il biancospino, può essere particolarmente utile quando l'ansia si manifesta con sintomi cardiovascolari quali palpitazioni. Anche l'ashwagandha, una pianta della tradizione ayurvedica, ha fatto vedere proprietà adattogene interessanti nella gestione dello stress cronico. Per approfondire i rimedi naturali per l'ansia, puoi anche leggere questo articolo:

Le migliori gocce naturali per l'ansia.

Ma torniamo al CBD perché, francamente, è quello che entusiasma di più dal punto di vista scientifico.

Profilo di sicurezza

Una delle differenze più significative tra CBD e benzodiazepine riguarda la sicurezza. 

Mentre lo Xanax può causare depressione respiratoria, perdita di memoria, dipendenza fisica e sindrome da astinenza, il CBD presenta un profilo di sicurezza notevolmente più favorevole.

Una revisione sistematica ha evidenziato che anche a dosaggi elevati, il CBD mostra effetti collaterali generalmente lievi e transitori [9]. 

Non interferisce significativamente con la funzione cognitiva e non presenta potenziale di abuso o dipendenza.

L'importanza del sistema endocannabinoide

Per capire veramente perché il CBD funziona e come funziona, dobbiamo menzionare il sistema endocannabinoide. 

Questo network di recettori e molecole regola l'omeostasi del nostro corpo, tra cui la risposta allo stress e l'equilibrio emotivo.

Il CBD non si lega direttamente ai recettori CB1 e CB2 come il THC, ma agisce come modulatore allosterico negativo del CB1, riuscendo a bilanciare il sistema senza causare effetti psicoattivi. 

Inoltre, il CBD interagisce con i recettori serotoninergici 5-HT1A, che sono super utili per la regolazione dell'ansia [10].

Considerazioni pratiche e limiti attuali

Dobbiamo essere onesti: nonostante i risultati promettenti, la ricerca sul CBD è ancora nelle fasi iniziali rispetto a decenni di studi sulle benzodiazepine. La maggior parte degli studi clinici ha coinvolto campioni relativamente piccoli e periodi di trattamento brevi.

Inoltre, c'è ancora molto da imparare sui dosaggi ottimali, sui tempi di assunzione e sulle possibili interazioni con altri farmaci. 

Non tutti risponderanno allo stesso modo al CBD - proprio come accade con qualsiasi trattamento.

Quello che ci aspetta nei prossimi anni sarà probabilmente rivoluzionario. Sono in corso studi clinici di fase II e III che dovrebbero fornire dati più robusti sull'efficacia del CBD nei disturbi d'ansia. Il National Institutes of Health sta finanziando ricerche specifiche sui meccanismi d'azione del CBD sui circuiti neurali dell'ansia [11].

Stiamo anche vedendo lo sviluppo di formulazioni CBD più sofisticate, progettate per ottimizzare la biodisponibilità e la durata d'azione. La ricerca sta esplorando combinazioni di CBD con altri cannabinoidi minori per sfruttare al massimo l'effetto entourage.

Conclusione

I dati emergenti suggeriscono che il CBD potrebbe rappresentare una valida alternativa naturale alle benzodiazepine per molte persone che soffrono di ansia. 

La capacità di modulare il sistema GABAA senza gli effetti collaterali più problematici delle benzodiazepine lo rende particolarmente interessante.

Tuttavia, è fondamentale ricordare che siamo ancora nelle fasi iniziali di questa ricerca. Ogni decisione riguardante la propria salute mentale deve essere presa in consultazione con un medico qualificato.

Il futuro dell'ansia potrebbe non essere più legato a doppia mandata alla dipendenza farmacologica. E questo, francamente, ci riempie di speranza.

Studi Scientifici:

[1] Amin J., Weiss D.S. (2007). "Mechanism of action of benzodiazepines on GABAA receptors". Studio sul meccanismo allosterico delle benzodiazepine sui recettori GABAA e il loro effetto sulla conduttanza del cloro;

[2] Bakas T. et al. (2017). "The direct actions of cannabidiol and 2-arachidonoyl glycerol at GABAA receptors". Studio che dimostra come CBD agisce come modulatore allosterico positivo dei recettori GABAA;

[3] Bakas T. et al. (2017). Studio elettrofisiologico che dimostra l'efficacia preferenziale del CBD sui recettori α2-contenenti GABAA nel range 0,01-1 μM;

[4] García-Gutiérrez M.S. et al. (2024). "Therapeutic potential of cannabidiol (CBD) in anxiety disorders: A systematic review and meta-analysis". Meta-analisi di 8 studi randomizzati su 316 partecipanti con effect size -0,92;

[5] Bergamaschi M.M. et al. (2011). "Cannabidiol reduces the anxiety induced by simulated public speaking in treatment-naïve social phobia patients". Studio con 24 pazienti e singola dose 600mg CBD vs placebo;

[6] Masataka N. (2019). "Anxiolytic Effects of Repeated Cannabidiol Treatment in Teenagers With Social Anxiety Disorders". Studio su 37 adolescenti giapponesi trattati con 300mg CBD per 4 settimane;

[7] Sartim A.G. et al. (2023). "Subjective, behavioral and neurobiological effects of cannabis and cannabinoids in social anxiety". Revisione che evidenzia la curva dose-risposta a U invertita del CBD (300-600mg ottimali);

[8] Crippa J.A. et al. (2011). "Neural basis of anxiolytic effects of cannabidiol (CBD) in generalized social anxiety disorder: a preliminary report". Studio SPECT su modificazioni dell'attività cerebrale indotte dal CBD;

[9] Sholler D.J. et al. (2020). "Use of Cannabidiol for the Treatment of Anxiety: A Short Synthesis of Pre-Clinical and Clinical Evidence". Revisione sul profilo di sicurezza favorevole del CBD anche a dosaggi elevati;

[10] Sholler D.J. et al. (2023). "Systematic literature review of human studies assessing the efficacy of cannabidiol for social anxiety". Revisione sistematica sui meccanismi d'azione del CBD includendo interazione con recettori 5-HT1A;

[11] Simon N.M. et al. Studio clinico in corso presso NYU per determinare la signature biologica del CBD nel trattamento del disturbo d'ansia sociale.

crystalweed
Autore:

Il team di Crystalweed, esperti di cannabis light e prodotti con CBD.

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