CBD: effetti sul cuore e malattie cardiovascolari
In questo articolo analizziamo gli effetti del CBD sul cuore e sulle malattie vascolari. Ci concentriamo soprattutto su alcuni studi che hanno dimostrato le proprietà del CBD per trattare patologie di questo tipo. Scrivi un commento per ulteriori info o dire la tua sull'argomento.

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo, con circa 18 milioni di vittime ogni anno. Le proiezioni per il futuro non sono incoraggianti: entro il 2030, i decessi potrebbero raggiungere i 24 milioni all’anno.
In Italia, le malattie cardiovascolari causano circa 230.000 morti all’anno, pari al 35% del totale dei decessi, con una spesa sanitaria che supera i 16 miliardi di euro. Lo scompenso cardiaco è tra le più preoccupanti: è la principale causa di ricovero per le persone over 65 e colpisce circa un milione di italiani.
Per contrastare questa tendenza, la prevenzione è la chiave. Anche per questo il City Health Institute invita ad agire con urgenza, promuovendo politiche e piani sanitari nazionali mirati a ridurre la mortalità prematura.
Ed è proprio qui che entra in gioco il protagonista del nostro articolo: il CBD, una sostanza naturale che la ricerca sta valutando per i suoi potenziali benefici sul cuore e sul sistema cardiovascolare.
Definizione di CBD
Il cannabidiolo (CBD) è un composto naturale estratto dalla pianta di Cannabis Sativa L., appartenente alla famiglia dei cannabinoidi.
A differenza del THC, il principale responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, il CBD non altera la percezione né provoca “sballo”. È anzi apprezzato per le sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e ansiolitiche.
I cannabinoidi come il CBD svolgono un ruolo protettivo nella pianta, difendendola da parassiti, funghi e stress, ma anche nel nostro organismo. Diverse ricerche indicano che il CBD può favorire il benessere mentale e fisico, agendo su meccanismi legati al dolore, allo stress e all’umore. Tuttavia, gli studi sono ancora in corso e gli effetti possono variare in base a dosaggio, metodo di assunzione e caratteristiche individuali.
Ma come agisce esattamente il CBD sul nostro organismo? E quali sono i suoi effetti sul cuore e sul sistema cardiovascolare? Queste sono le domande a cui cercheremo di rispondere nel corso di questo articolo.
Nonostante le molte ricerche in corso, è bene ricordare che gli effetti del CBD sulla salute umana sono ancora in gran parte da esplorare. Pertanto, è sempre importante consultare un medico di fiducia prima di iniziare a utilizzare prodotti a base di CBD, soprattutto se si soffre di malattie croniche o se si stanno assumendo altri farmaci.
Il sistema endocannabinoide e il CBD
Per comprendere come agisce il CBD, è necessario conoscere il sistema endocannabinoide (SEC), un complesso meccanismo biologico presente nel corpo umano che regola funzioni essenziali come sonno, umore, appetito, infiammazione e risposta immunitaria.
Ma cosa succede quando introduciamo nel corpo un cannabinoide esterno, come il CBD?
Il CBD interagisce con i recettori del SEC — in particolare CB1 e CB2 — in modo indiretto, contribuendo a mantenere l’equilibrio dell’organismo (l’omeostasi). In presenza di squilibri o infiammazioni, il CBD può aiutare a modulare le risposte del corpo, sostenendo il sistema immunitario e la salute cellulare.
Non è un farmaco, ma un principio attivo naturale considerato sicuro, che aiuta a regolare il nostro sistema endocannabinoide. In altre parole, il CBD può modulare dei meccanismi che già esistono nel nostro organismo.
Principali malattie cardiovascolari
Quando parliamo di malattie cardiovascolari, ci riferiamo a un insieme di patologie che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni.
Ecco le malattie cardiovascolari più conosciute:
- Angina pectoris.
- Infarto del miocardio.
- Scompenso cardiocircolatorio.
- Ictus cerebrale.
- Insufficienza renale.
- Malattia vascolare periferica.
- Aneurisma dell'aorta.
- Cardiopatia ischemica.
- Cardiopatia ipertensiva.
- Cardiopatia valvolare.
- Cardiomiopatia.
- Endocardite.
- Miocardite.
- Pericardite.
- Arteriosclerosi.
- Trombosi venosa profonda (TVP).
- Embolia polmonare.
In Italia, le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte, con circa 230.000 decessi all'anno. Anche a livello globale, la situazione non è migliore, con circa 7 milioni di morti all'anno a causa della malattia coronarica.
Ma quali sono i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari?
L'aterosclerosi, ovvero la formazione di placche di colesterolo nelle arterie, è la causa principale. Queste placche possono ostruire le arterie e limitare l'apporto di ossigeno e nutrienti al cuore, al cervello, ai reni e ad altri organi e tessuti del corpo.
Tuttavia, ci sono anche altri fattori di rischio, alcuni dei quali sono legati a uno stile di vita poco salutare. Tra questi, i più importanti sono:
- Ipertensione arteriosa (pressione alta).
- Dislipidemia (livelli elevati di grassi nel sangue).
- Obesità o sovrappeso.
- Diabete mellito (livelli elevati di zuccheri nel sangue).
- Tabagismo
Ecco una tabella che mostra i fattori di rischio cardiovascolare più importanti:
| Fattore di rischio | Metodo di determinazione | Frequenza determinazioni (soggetti sani) | Valori anormali |
| Ipertensione arteriosa | Misurazione della pressione arteriosa | 1 volta all'anno | Pressione sistolica (massima) ≥140mmHg e/o diastolica (minima) ≥90mmHg |
| Dislipidemia | Dosaggio del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue | Ogni 1-2 anni | Colesterolo totale ›190 mg/dL o colesterolo LDL ›115mg/dL o colesterolo HDL ‹40mg/dL nell’uomo o ‹50mg/dL nella donna o trigliceridi ≥150mg/dL |
| Obesità Centrale | Misurazione dell’altezza e del peso corporeo | 1 volta al mese | Indice di massa corporea (IMC) ≥30Kg/m² |
| Obesità viscerale | Circonferenza addominale (giro vita) | 1 volta al mese | ≥94 nell’uomo o ≥80 nella donna |
| Sovrappeso | Misurazione dell’altezza e del peso corporeo | 1 volta al mese | IMC ≥25 e ‹30 Kg/m² |
| Diabete | Dosaggio del glucosio nel sangue (glicemia) | Ogni 1-2 anni | Glicemia a digiuno ≥126 mg/dL o emoglobina glicosata ≥6.5% |
| Intolleranza glucidica | Dosaggio del glucosio nel sangue (glicemia) | Ogni 1-2 anni | Glicemia a digiuno ≥100 e ‹126 mg/dL o emoglobina glicosata ≥5.7% e ‹6.5% |
| Fumo | Auto-riferimento | Ogni giorno | Fumare qualsiasi quantità di tabacco |
| Sedentarietà | Auto-riferimento | Ogni giorno | Meno di 150 minuti di attività fisica moderata a settimana |
| Dieta malsana | Auto-riferimento | Ogni giorno | Dieta ricca di grassi saturi, sale e zuccheri, povera di frutta e verdura |
| Alcol | Auto-riferimento | Ogni giorno | Più di 14 unità di alcol a settimana per le donne, più di 21 per gli uomini |
Ognuno di questi fattori può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari da due a quattro volte. E se si combinano due o più fattori, il rischio può aumentare anche di 10-20 volte.
La prevenzione delle malattie cardiovascolari passa da semplici regole che tutti possono seguire per eliminare o ridurre i fattori di rischio. Modificare il proprio stile di vita è fondamentale, così come assumere farmaci specifici solo se indicato dal proprio medico.
Per modificare il proprio stile di vita, ecco alcuni consigli:
- Mangiare 4-5 porzioni di frutta e verdura al giorno.
- Ridurre i grassi nella dieta, soprattutto quelli saturi.
- Ridurre il sale, che può aumentare la pressione.
- Non fumare.
- Limitare l'alcol.
- Fare attività fisica per almeno 30-40 minuti al giorno (preferibilmente all’aria aperta).
- Evitare situazioni stressanti.
- Misurare regolarmente i livelli dei fattori di rischio e dei parametri fisiologici.
- Assumere farmaci solo sotto stretto controllo medico.
Ricorda, la prevenzione è la chiave per mantenere il tuo cuore sano!
Il CBD e il sistema cardiovascolare
Il sistema cardiovascolare — formato da cuore, polmoni e vasi sanguigni — è essenziale per il trasporto di ossigeno e nutrienti. Qualsiasi alterazione di questo sistema può causare conseguenze gravi. Negli ultimi anni, diversi studi hanno iniziato a esplorare il potenziale del CBD nel supportare la salute cardiovascolare.
Effetti del CBD sul flusso sanguigno e sui vasi sanguigni
Il CBD può contribuire al rilassamento dei vasi sanguigni, migliorando la circolazione.
L’attivazione dei recettori CB2 sembra giocare un ruolo nel ridurre i processi infiammatori legati all’aterosclerosi e nell’attenuare i danni da ischemia.
Inoltre, l’endocannabinoide anandamide (AEA), modulato dal CBD, potrebbe favorire l’elasticità arteriosa e il corretto flusso sanguigno.
CBD e pressione sanguigna
Alcuni studi suggeriscono che il CBD può aiutare a ridurre la pressione sanguigna alta, che è un fattore di rischio per malattie come l'ictus e l'infarto. Tuttavia, è importante notare che la ricerca è ancora in corso e che sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.
CBD e frequenza cardiaca
Il CBD potrebbe anche influire sulla frequenza cardiaca, aiutando a mantenerla stabile. Ciò potrebbe risultare utile in condizioni come aritmie o tachicardie da stress. Tuttavia, anche in questo caso, la ricerca è ancora in corso e i risultati devono essere validati.
Per approfondire tutti gli effetti benefici del CBD leggi anche:
Quali sono gli effetti benefici del CBD?
Gli studi sugli effetti del CBD sul cuore nel dettaglio

Studio 1: "Il sistema cardiovascolare è un obiettivo terapeutico per il cannabidiolo?"
Questo studio, pubblicato su PubMed Central (PMC), esplora gli effetti benefici del cannabidiolo (CBD) su vari disturbi, tra cui il diabete, la malattia di Huntington, il cancro e la colite. L'evidenza suggerisce che il CBD può anche essere benefico per il sistema cardiovascolare. Il CBD ha effetti diretti sulle arterie isolate, causando sia vasorelaxazione acuta che dipendente dal tempo. Inoltre, il CBD protegge contro i danni vascolari causati da un ambiente ad alto contenuto di glucosio, infiammazione o l'induzione del diabete di tipo 2 in modelli animali e riduce l'iperpermeabilità vascolare associata a tali ambienti. Un tema comune in questi studi è l'effetto anti-infiammatorio e antiossidante del CBD. Nel cuore, il trattamento in vivo con CBD protegge contro i danni da ischemia-riperfusione e contro la cardiomiopatia associata al diabete.
Studio 2: "Il cannabidiolo attenua l'ipertensione indotta da stress acuto e cronico e la risposta cardiaca allo stress attraverso il 5-HT1A"
Questo studio, pubblicato su PubMed, ha esaminato gli effetti del CBD sull'ipertensione indotta da stress e sulla risposta cardiaca allo stress. I risultati indicano che il CBD riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca in risposta allo stress acuto, con effetti simili osservati in risposta allo stress cronico. Inoltre, il CBD attenua l'ipertensione indotta da stress attraverso il recettore 5-HT1A.
Studio 3: "Effetti del cannabidiolo sulla pressione sanguigna"
Questo studio, pubblicato su JCI Insight, ha esaminato gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna. I risultati indicano che una singola dose di CBD riduce la pressione sanguigna a riposo e la risposta pressoria allo stress da freddo, allo stress da esercizio fisico e allo stress mentale.
Lo studio sorprendente che mette in risalto gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna
Uno studio particolarmente interessante è stato condotto da Jadoon et al. Hanno voluto capire se il CBD potesse avere un effetto sulla pressione sanguigna. Per fare ciò, hanno reclutato 9 volontari maschi sani e li hanno divisi in due gruppi. Ad un gruppo è stato somministrato un placebo, mentre all'altro è stato dato il CBD, precisamente 600 mg.
Lo studio è stato condotto in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapevano chi stava assumendo il CBD e chi il placebo. Questo è importante per evitare qualsiasi pregiudizio nei risultati.
Per monitorare l'effetto del CBD sul sistema cardiovascolare dei partecipanti, i ricercatori hanno utilizzato strumenti specifici: un finometro e un laser Doppler. Questi strumenti hanno permesso di misurare con precisione la pressione sanguigna e il flusso sanguigno.
I risultati dello studio sono stati sorprendenti. Hanno scoperto che l'amministrazione acuta di CBD riduceva la pressione sanguigna a riposo. Questo è un risultato molto promettente, poiché suggerisce che il CBD potrebbe avere un ruolo nel controllo della pressione sanguigna.
Però come sempre nella scienza, è importante essere cauti. Sebbene questi risultati siano promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e per capire meglio come il CBD interagisce sulla pressione sanguigna. Questo studio rappresenta un passo importante in questa direzione, ma c'è ancora molto da fare in questo campo.
Effetti collaterali del CBD: cosa bisogna sapere
Quando si utilizzano prodotti a base di CBD, come il CBD Oil e l'olio di canapa, è fondamentale essere consapevoli di questi potenziali effetti.
Il CBD è generalmente ben tollerato e considerato sicuro, ma può causare effetti collaterali in alcune persone tra cui:
- Affaticamento. Questo può essere dovuto all'effetto rilassante del CBD.
- Diarrea. Questo effetto collaterale è più comune con dosi elevate di CBD.
- Cambiamenti nell'appetito: alcune persone possono sperimentare un aumento dell'appetito, mentre altre possono notare una diminuzione.
- Variazioni nel peso: A causa dei possibili cambiamenti nell'appetito, l'uso del CBD può portare a variazioni nel peso.
- Interazione con altri farmaci. Se stai assumendo altri medicinali, è importante parlarne con il tuo medico prima di iniziare a prodotti con CBD.
- Aumento dei livelli di enzimi epatici, un indicatore di danno al fegato. Questo è un possibile problema principalmente per le persone che assumono dosi molto elevate di CBD.
Ricorda, questi effetti collaterali non si verificano in tutte le persone che utilizzano il CBD e possono dipendere da vari fattori, tra cui la dose di CBD e la reazione individuale del corpo.
Se stai pensando di provare l'olio di CBD o altri prodotti a base di CBD, è importante fare la tua ricerca e parlare con un professionista della salute. Come con qualsiasi supplemento, è fondamentale capire come il tuo corpo potrebbe reagire e quali potrebbero essere gli effetti collaterali. L'uso responsabile e informato è sempre la chiave.


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