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Come coltivare marijuana in casa senza infrangere nessuna legge

Coltivare marijuana legale è semplice? Cosa occorre e quali sono le leggi da osservare? Leggi il nostro articolo sino alla fine per scoprirlo.

19 Novembre 2021 alle 9:32
Tempo di lettura: 10 min

La legalizzazione della marijuana entro certi limiti ha portato, negli ultimi anni, a un’esplosione del cosiddetto mercato della cannabis light in Italia. Da prodotto chiacchierato e ostacolato la marijuana è diventata, con certi vincoli stabiliti dalla legge, coltivabile. La legalizzazione ha quindi spinto molti agricoltori e appassionati a chiedersi come coltivare marijuana legale.

Ciò è anche dovuto al fatto che dalle infiorescenze di canapa è possibile ricavare un prodotto ricco di proprietà. Notoriamente si conoscono perlopiù gli effetti psicoattivi della marijuana, ossia la sua capacità di procurare uno sballo all’utilizzatore. Ma questa è solo una parte del suo potenziale

La cannabis light è infatti ricca di CBD, un principio attivo con proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, anticonvulsivanti, antidepressive ed è anche in grado di curare insonnia, emicrania, nausea, ansia e stress.

La scoperta, o possiamo dire “riscoperta” dato che la marijuana è un rimedio alternativo conosciuto da migliaia di anni, delle proprietà benefiche del prodotto ha avvicinato persone interessate sia alla coltivazione che all’acquisto. Con la legalizzazione sono esplose quindi sia la domanda che l’offerta, dato che è possibile ricavare lauti guadagni dalla coltivazione della canapa legale.

Se anche tu sei interessato a scoprire come coltivare marijuana legale, ti spiegheremo come è possibile farlo nel pieno rispetto della legge.

Quali sono i problemi di coltivare marijuana in casa (seppur legale)

L’idea di coltivare marijuana legale è particolarmente affascinante data la forte espansione del mercato. Soprattutto perché molti si chiedono quanto costa l’erba legale all’ingrosso, pensando di dover affrontare una spesa elevata. Da qui nasce l’idea del fai da te.

Quindi la vera domanda è: la marijuana legale può essere coltivata anche in casa?

Non tutti hanno lo spirito imprenditoriale, i fondi e il terreno necessari per una coltivazione industriale. Tante persone sono interessate a far crescere qualche pianta per uso personale e si chiedono se questo sia possibile nel nostro Paese.

La normativa di riferimento in Italia per tutto ciò che concerne la coltivazione della canapa è la legge n. 242/2016. Quest’ultima ci dice che è possibile coltivare cannabis light, una varietà di marijuana con determinate caratteristiche che vedremo a breve:

“quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come cultura da impiegare quale possibile sostituto di colture eccedentarie e come coltura da rotazione”.

Sono quindi ben chiari gli scopi per i quali è possibile coltivare marijuana legale, con l’unico limite di utilizzare sementi certificate dall’Unione Europea, conservandone la ricevuta.

È inoltre possibile coltivare delle varietà di canapa per ottenere:

  • Alimenti e cosmetici;
  • Semilavorati, come fibra e altro;
  • Materiale per sovescio (pratica agronomica);
  • Materiale organico utile alla bioingegneria o alla bioedilizia;
  • Materiale per la bonifica di siti inquinati;
  • Coltivazioni dedicate ad attività didattiche, dimostrative e di ricerca;
  • Florovivaismo.

Ciò significa che se vuoi coltivare marijuana legale in casa ma non persegui uno di questi obiettivi, corri il rischio di ricevere sanzioni.

È possibile coltivare marijuana in casa fuori dall’Italia?

coltivazione cannabis Crystalweed

La legalizzazione della marijuana, quindi della sua coltivazione e del suo consumo, ha seguito strade diverse in ogni singolo Paese del mondo. Ciò significa che un’attività vietata in Italia può essere permessa in un altro Stato, e viceversa.

Un esempio lampante è quello offerto dalla Spagna, dove la legge nazionale dà alla popolazione la possibilità di coltivare cannabis per uso privato, purché questo venga fatto lontano dai luoghi pubblici e dalle altre persone. Per capire quanto siano specifiche le leggi del settore, in Spagna le comunità autonome hanno addirittura adottato una normativa a sé che ne regolamenta la coltivazione.

Questo significa che ogni Stato del mondo ha previsto delle leggi proprie che è bene conoscere e studiare a fondo se decidi di iniziare una coltivazione.

Va anche considerato che, trattandosi di una tematica che ha ricevuto legalizzazione in tempi molto recenti, la maggior parte delle leggi mondiali prevede delle lacune. Questo significa che, a volte, non esiste un limite netto che stabilisce cosa è lecito da cosa è illecito fare. Le lacune sono proprio ciò che permette alle persone di tentare la strada della coltivazione, con tutti i rischi del caso.

Quindi in Italia coltivare marijuana è reato?

Non lo è nel momento in cui la coltivazione è giustificata dai motivi visti sopra, grazie ai quali è addirittura possibile usufruire di fondi europei per la coltivazione di marijuana legale. La legge n. 242 stabilisce espressamente che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destina annualmente una quota delle risorse disponibili fino a 700.000 euro per favorire il miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione del settore della canapa.

Rimane invece un reato fuori dai limiti citati. Anche se, nonostante ciò, qualcuno ha provato a coltivare delle piccole quantità di marijuana.

Questa attività è stata scoperta e su di essa si sono pronunciate le Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Emblematica è stata la sentenza del 19 dicembre 2019, dove la coltivazione per uso personale di piccole quantità non è stata dichiarata punibile penalmente. La sentenza ha ribaltato completamente l’orientamento precedente secondo il quale la coltivazione, seppur di piccole dimensioni, rientrava tra i reati punibili a livello penale.

Questa è un’ottima notizia per tutti gli appassionati, senonché coltivare marijuana legale per uso personale rimane comunque un illecito amministrativo. Ciò significa che, per chi viene colto sul fatto, è prevista una sanzione pecuniaria unita a un programma di riabilitazione.

Da questo traiamo la conclusione che in Italia coltivare marijuana legale è ancora considerato un reato, se non sei formalmente autorizzato a svolgere l’attività.

Cosa succede se superi il livello di THC consentito?

Dopo aver visto le diverse motivazioni per le quali è possibile coltivare marijuana legale, dobbiamo capire quali caratteristiche deve possedere il prodotto per poter essere coltivato senza incorrere in seri guai con la giustizia.

Esistono numerose varietà di marijuana legale ed è importante sapere quali si possono coltivare e quali no. Abbiamo già accennato al fatto che in Italia è possibile utilizzare solamente i semi autorizzati dall’Unione Europea. E questo è il primo paletto da tenere ben presente, ma non è l’unico.

Il secondo è il livello di THC contenuto nei semi. Ti ricordiamo che il THC è il principio attivo psicoattivo contenuto dentro alla pianta della canapa, quello responsabile della classica sensazione di “sballo” da sempre associata alla marijuana. Questo effetto collaterale si manifesta solamente quando la percentuale contenuta nel prodotto è elevata, mentre non esistono rischi per l’organismo umano quando la percentuale è limitata.

In particolare, sono considerati coltivabili i semi che contengono un livello di THC inferiore allo 0,2% senza ulteriori autorizzazioni o precauzioni se non quelle che riguardano la semente e che abbiamo già visto.

Tuttavia, la legge italiana pone un secondo limite. Dice che il livello di THC deve essere inferiore o uguale allo 0,5%. In questo caso il prodotto viene ancora considerato legale, ma non basta conservare la ricevuta dei semi, perché sono necessarie ulteriori autorizzazioni.

Devi stare attento anche a selezionare i semi giusti

coltivazione marijuana Crystalweed

Ma se i semi per coltivare marijuana legale devono essere solamente quelli autorizzati a livello europeo, dove si acquistano? Come si fa ad essere sicuri di acquistare proprio quelli giusti?

Puoi procurarteli dai rivenditori autorizzati di sementi che puoi trovare sia nei negozi fisici che online, italiani o stranieri.

Nel caso in cui tu decida di acquistare i semi online, ti consigliamo di effettuare qualche ricerca iniziale sull’affidabilità del rivenditore per essere sicuro di comprare un prodotto di qualità. Diversamente, se decidi di comprare i semi online da un rivenditore estero, oltre a verificare la sua professionalità devi anche assicurarti che i semi siano legali non solo nel Paese in cui vengono venduti ma anche in Italia. Non dimenticare mai che ogni singola nazione ha una legislazione a sé!

Prese queste precauzioni, puoi scegliere fra tantissime varietà di cannabis light. Valuta le caratteristiche di ogni pianta, le condizioni di cui ha bisogno per crescere rigogliosa e poi scegli quella che soddisfa maggiormente le tue esigenze.

Infine, è estremamente ricordare che la legge italiana ti consente di coltivare solamente i semi di canapa e non anche la talea. Non puoi quindi procurarti un frammento di pianta e utilizzarlo per dare vita a una piantagione.

Devi possedere il giusto spazio per la coltivazione

Ora che abbiamo chiarito quali sono le considerazioni legali da fare prima di iniziare a coltivare marijuana legale, cerchiamo di capire come funziona la produzione dei prodotti di CBD.

Le piante di canapa non richiedono una eccessiva manutenzione per crescere rigogliose, tuttavia hanno bisogno di determinate condizioni che gli permettano di svilupparsi in salute. Uno di questi elementi è il terreno e noi che abbiamo alle spalle una lunga tradizione agricola sappiamo bene quanto questo incida sul prodotto finale.

Puoi decidere di coltivare le piante sia outdoor che indoor. In entrambi i casi devi fare molta attenzione alla composizione del terreno. Se opti per l’indoor dovrai acquistare del terriccio apposito e quello da giardinaggio prefertilizzato è sempre una buona soluzione, poiché è molto nutriente per la pianta.

Per la coltivazione indoor non scegliere un ripostiglio o un angolino. Considera che le piante hanno un’altezza minima di un metro e mezzo. Solitamente all’interno crescono meno che all’esterno, anche in rapporto alla quantità di terreno che hanno a disposizione, tuttavia non sono pianticelle. Se ne vuoi coltivare più di una dovresti avere una stanza intera a disposizione per non limitarle. 

Se scegli, al contrario, una coltivazione outdoor devi stare attento che il terreno non sia stato precedentemente trattato con dei fertilizzanti chimici che potrebbero essere dannosi per le piante. Il migliore terreno agricolo è quello chiamato di “medio impasto”. Deve il suo nome al fatto che è costituito in parti uguali da argilla, limo e sabbia. Si tratta del miglior terreno per la crescita delle piante.

Devi procurarti luci di qualità

Ricapitolando, finora abbiamo parlato dello spazio e del terreno, ora dobbiamo affrontare l’aspetto delle luci. Per la coltivazione indoor puoi scegliere tra diverse tipologie di luce:

  • LED: è una luce a basso consumo che dura a lungo nel tempo e che crea meno calore rispetto ad altre luci, tuttavia ha un costo più elevato che devi valutare, soprattutto se stai creando un impianto di grandi dimensioni;
  • Fluorescente: è una scelta più economica rispetto al LED e quindi più indicata se vuoi iniziare con una piccola produzione, anche se produce meno luce e quindi non ti permette di raggiungere gli stessi risultati che raggiungeresti con il LED;
  • HID: questa soluzione, al contrario della precedente, è perfetta per i coltivatori che hanno intenzione di partire con grandi quantità di piante ed è anche la preferita dagli agricoltori perché produce uno spettro di luce ampio e più calore rispetto ai LED o alle fluorescenti, ma è anche una scelta più costosa.

Per trovare la luce più adatta alla tua situazione devi quindi considerare il budget che hai a disposizione e la dimensione della coltivazione che intendi creare. Puoi anche iniziare con una soluzione più economica, se sei alle prime armi, e poi espanderti con il crescere dell’attività.

Anche l’aria è importante

Finora siamo a quota spazio, terreno e luci, ora vediamo quanto incide la qualità dell’aria nella tua coltivazione. Ogni organismo vivente, infatti, necessita di aria per poter vivere e crescere. Ciò significa che è indispensabile controllarla sia nel caso di coltivazione outdoor che, a maggior ragione, in quella indoor.

Devi creare un corretto sistema di ventilazione che favorisca la circolazione di ossigeno e anidride carbonica. Questo è possibile sia attraverso delle finestre sia con un aspiratore, molto dipende dalla tipologia di ambiente che hai a disposizione. L’importante è creare un processo che permetta all’aria pulita di entrare e a quella viziata di uscire, esattamente come accadrebbe in una coltivazione all’aria aperta.

Questo è importante anche per mantenere una corretta temperatura dell’ambiente ed evitare che le piante soffrano a causa di un eccessivo calore.

Ovviamente devi stare attento anche all’acqua

L’ultimo elemento a cui devi prestare una particolare attenzione se vuoi coltivare marijuana legale è l’acqua. Questa tipologia di pianta è infatti molto sensibile all’acqua e se tu dovessi dargliene una quantità eccessiva potresti facilmente vederla morire a causa della formazione di funghi.

La regola generale che devi sempre tenere a mente è di innaffiarla quanto basta da inumidire il terreno, senza esagerare.

Tuttavia, devi sempre tenere in considerazione le condizioni dell’ambiente in cui stai coltivando le tue piante e la temperatura a cui è sottoposta. Quest’ultima, in particolare, incide molto sulla velocità con cui il terreno si asciuga.

Capire se le tue piante hanno bisogno di essere innaffiate è molto semplice. Se toccando il terreno con un dito lo senti umido, allora non devi aggiungere altra acqua. Diversamente, se lo senti troppo secco, è il momento di innaffiarle. Questo procedimento dovrebbe essere ripetuto quotidianamente per mantenere le tue piante in salute e non farle soffrire per troppa, o troppo poca, acqua.

Hai capito quanto può essere difficile coltivare cannabis legale in casa senza infrangere la legge?

A questo punto potresti esserti fatto un’idea diversa di cosa significa coltivare marijuana legale rispetto a quella che avevi all’inizio. Questo è successo perché la convinzione generale è che basti avere qualche vaso e un terrazzo a disposizione per riuscire a coltivare piante di canapa, ma la realtà è ben diversa.

Come hai potuto constatare, coltivare canapa light in casa è un procedimento lungo che richiede determinate condizioni, nonché un impegno e un’attenzione quotidiana. E, oltre alla cura che richiede qualsiasi coltura, devi tenere sempre ben a mente i limiti legali del Paese in cui decidi di avviarla.

Se la tua idea è quella di creare una coltivazione per scopi personali, perché ti sembra più vantaggioso, l’impegno richiesto rischia di essere molto maggiore rispetto al risultato che otterrai. Quindi, se vuoi della cannabis light di qualità elevata non serve che la coltivi da solo. Puoi comodamente acquistarla sul nostro store online sul quale puoi trovare tantissimi prodotti diversi, pensati per soddisfare tutti i gusti.

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