+39 3271385533
10% OFF iscrivendoti alla Newsletter

Come gestire la dipendenza da canne con il CBD

In questo articolo ti spieghiamo perché il CBD può essere utile per gestire la dipendenza da canne. Se vuoi dire la tua sull'argomento, scrivi un commento qui in basso.

24 Gennaio 2023 alle 6:10
Tempo di lettura: 7 min

Vorresti smettere di assumere THC ma ti sembra impossibile? In realtà, a differenza di altre sostanze, la dipendenza dalle canne non è così dura da sconfiggere. Bisogna semplicemente avere una motivazione forte e imparare a gestire i sintomi dell’astinenza.

Per parlare di dipendenza da canne, tuttavia, è essenziale capire cos’è la cannabis e soffermarsi sulla differenza tra i cannabinoidi. La pianta di canapa contiene oltre un centinaio di cannabinoidi, in concentrazioni diverse. Quelli presenti in percentuali maggiori sono il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).  

Il rischio di sviluppare una dipendenza è strettamente correlato al contenuto di THC, una sostanza psicoattiva che potrebbe provocare assuefazione. Per questo motivo la legge sulla cannabis impone dei limiti ben precisi alle percentuali di THC nei derivati della canapa - lo 0,5% - oltre il quale si potrebbero sviluppare effetti psicotropi, a breve termine, e dipendenza, nel lungo termine.

Dunque, a dare dipendenza non è la cannabis legale ma l’erba illegale, prodotta senza alcun controllo sul livello dei cannabinoidi.

Perché è così difficile smettere di assumere cannabis con alti contenuti di THC?

Interrompere l’utilizzo di THC provoca effetti collaterali di vario tipo che non vanno assolutamente presi alla leggera: inappetenza, insonnia e disforia. Per affrontare la dipendenza da canne, in sintesi, bisogna imparare a gestire queste problematiche nel migliore dei modi e, soprattutto in maniera naturale e sana.

Scopriamo qualcosa in più sulla dipendenza da THC e, soprattutto, come disintossicarsi in modo naturale.

Perché si sviluppa la dipendenza da canne

dipendenza da canne

Smetto quando voglio” è uno dei pensieri più comuni e ricorrenti di chi inizia a fumare marijuana. In effetti, il rischio di sviluppare una dipendenza da cannabis non è altissima ma è comunque correlata ad una serie di fattori importanti:

  • la percentuale di THC;
  • quanto spesso fumi marijuana;
  • da quanto tempo fai uso di marijuana;
  • quanti anni hai;
  • il metodo di consumo.

L’aspetto più importante su cui soffermarsi, tuttavia, è proprio la percentuale di tetraidrocannabinolo presente nell’erba. Le infiorescenze di canapa contengono cannabinoidi a livelli differenti; le sostanze di cui è più ricca sono il cannabidiolo (CBD) e il tetraidrocannabinolo (THC). A differenza del THC, il CBD non provoca dipendenza e, di conseguenza, non sviluppa in alcun modo i sintomi dell’astinenza. Anzi, è un principio attivo ricco di proprietà benefiche che compensa gli effetti psicotropi del THC.

In Italia, la cannabis legale contiene una percentuale bassissima di THC, che per legge non può oltrepassare lo 0,5% di concentrazione nei prodotti. Di conseguenza è praticamente impossibile che si sviluppi una dipendenza legata all’utilizzo di prodotti a base di erba legale.

Il rischio di dipendenza è dovuto al consumo di prodotti illegali o di medicinali a base di THC per uso terapeutico, con un contenuto di THC più elevato rispetto alle concentrazioni imposte dalla normativa. 

La dipendenza da canne dipende dalla forte affinità tra i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide. In particolare, il THC agisce sui recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2, andando a stimolare il rilascio dei neurotrasmettitori dopaminergici, responsabili della produzione di dopamina. Questa sostanza regola la memoria a breve termine, il meccanismo di ricompensa e piacere, il sonno, i movimenti, l’umore, le capacità di attenzione e l’appetito. 

In condizioni normali, la dopamina viene prodotta quando l’organismo riconosce una situazione piacevole; i segnali che la caratterizzano vengono memorizzati dal cervello e vengono riconosciuti in situazioni successive.

Aumentando il livello di dopamina con sostanze da abuso (come il THC o la nicotina), l’organismo tende ad attivare il meccanismo di ricompensa in maniera artificiale, sviluppando una dipendenza dal THC.

Da questo meccanismo scaturiscono i sintomi di dipendenza da canne.

I sintomi dell’astinenza da canne 

L’uso di cannabis ad alto contenuto di THC, quindi, altera il sistema del piacere e induce dipendenza. 

La dipendenza da canne riguarda la sfera fisica e psicologica, con ripercussioni evidenti sulla qualità di vita di chi decide di interrompere l’assunzione della sostanza. 

I sintomi fisici sono legati alla necessità dell’organismo di adattarsi all'astinenza da THC; mentre quelli di tipo psicologico sono riconducibili a fattori comportamentali e al desiderio di assumere la sostanza per attivare i meccanismi di ricompensa.

In particolare, l’astinenza dal THC può incidere sul sonno, sull’umore e sull’appetito, provocando:

  • insonnia;
  • disturbi del sonno; 
  • fastidi durante il riposo e risvegli notturni;
  • craving (desiderio intenso di fumare una canna);
  • aumento della sudorazione;
  • nervosismo;
  • ansia
  • maggiore aggressività;
  • rabbia;
  • cali d’umore;
  • mancanza d’appetito e dimagrimento.

I sintomi dell’astinenza da canne sono decisamente meno intensi rispetto a quelli provocati da altri tipi di sostanze e tendono a scomparire velocemente.

I soggetti che smettono di consumare marijuana illegale non devono comprendere solamente come uscire dalla dipendenza da canne ma anche da quella provocata dalla nicotina, in quanto la maggior parte delle volte la cannabis viene mescolata al tabacco. 

Quanto dura l’astinenza da canne? 

Fortunatamente disintossicarsi dalle canne non è complesso e non richiede tempi particolarmente lunghi. Nonostante la consapevolezza di questo, però, molte persone temono di affrontare l’astinenza e si chiedono quanto sia intensa e quali sintomi provoca.

I sintomi dell’astinenza da fumo compaiono dopo circa una giornata, dunque al mattino seguente o dopo non aver fumato canne per un giorno intero. È proprio in quel momento che bisogna tirar fuori la motivazione ed evitare di cedere alla tentazione di ricominciare.

Chiaramente chi è abituato a farsi una canna per conciliare il sonno o per migliorare il proprio umore, dovrà aiutarsi con rimedi alternativi. Mentre chi avvertirà la mancanza di appetito, dovrà fare uno sforzo in più per contrastare l’inappetenza.

C’è da dire che per uscire dalla dipendenza da canne non sono necessari tempi lunghissimi: a seconda dell’intensità della dipendenza, possono volerci dai sette ai diciotto giorni.

I sintomi di astinenza più forti compaiono tra il secondo giorno e scompaiono entro una settimana, dopodiché la strada è totalmente in discesa.   

Concentrandoci sul THC, devi sapere che i farmaci per astinenza da cannabinoidi non esistono, ma abbiamo alcuni consigli per superare la sindrome d’astinenza nel modo più sereno possibile.

Come uscire dalla dipendenza da THC con il CBD

Nonostante la consapevolezza che sia solo una dipendenza passeggera, non è semplice per tutti decidere di smettere. E, soprattutto, a volte risulta più complesso affrontare i sintomi dell’astinenza da cannabis.

A livello psicologico, ciò che viene a mancare è rappresentato dalla gestualità e dalla ritualità legate al farsi una canna. A questo problema si può sopperire facilmente con la sigaretta elettronica, che prevede una mimica molto simile a quella del fumo. 

Ma chi ha sviluppato una dipendenza da cannabis, in genere, risente principalmente dei sintomi fisici. Per cui non riposa come vorrebbe, può cadere in uno stato molto simile alla depressione tende a dimagrire velocemente per la mancanza di appetito. 

In natura esistono sostanze in grado di alleviare i sintomi da astinenza da cannabis senza provocare dipendenza, ossia capaci di migliorare la qualità del sonno, alleviare la disforia da astinenza e modulare l’appetito.

Vediamo quali sono i rimedi naturali per disintossicarsi dalle canne.

Combatte l’insonnia

Chi ha sviluppato una dipendenza dal THC fatica ad avere un sonno regolare se non si fa una canna durante la serata. In effetti, tra le proprietà del THC c’è proprio quella di favorire il sonno e contrastare l’insonnia.

Il fatto che la cannabis sia molto efficace contro l’insonnia non vuol dire che sia l’unico rimedio. Esistono diverse piante dalle proprietà calmanti e lenitive che favoriscono il riposo e migliorano la qualità del sonno. Le tisane rilassanti alla camomilla, estratto di luppolo e la valeriana, ad esempio, distendono il sistema nervoso e lo conducono in uno stato di dolce relax. La melatonina, invece, è un ormone che regola il ciclo sonno-veglia e, insieme al cortisolo, indirizza le fasi di sonno e veglia.

Per favorire il sonno e addormentarsi più facilmente, si può ricorrere anche al fratello “buono” del THC, il CBD. Questa sostanza, come abbiamo già anticipato, non provoca effetti psicoattivi ma ha un effetto calmante e distende l’organismo. Ovviamente per uscire dalla dipendenza da canne è meglio non abbandonarsi al fumo ma preferire l’olio di CBD nella formulazione più adatta.

Non tutti sanno che per un sonno regolare è necessario avere una routine serale. Per cui, l’utilizzo di rimedi naturali per dormire dovrebbe essere sempre inserito tra le attività che si fanno ogni giorno durante la serata.

Regola gli sbalzi d’umore

Il THC è una sostanza psicoattiva che influenza l’umore e provoca uno stato di euforia. Di conseguenza, chi smette di fumare si sente più depresso e irritabile. Gli sbalzi d’umore diventano frequenti, soprattutto nei primi giorni d’astinenza, e si avverte uno stato di disforia molto profondo.

Fortunatamente la disforia da astinenza si avverte durante le prime settimane di astinenza e passa da sola. Se gli sbalzi d’umore diventano ingestibili, puoi ricorrere al CBD che è in grado di regolarizzare l’umore e stabilizzare le emozioni forti.

Oltre al CBD esistono altri rimedi naturali per gestire la disforia da astinenza e sono il biancospino, il ginseng, la griffonia, la melissa e la passiflora.

Anche i minerali come il magnesio possono dare un aiuto prezioso, perché alleviano le tensioni e regolano l’umore.

Stimola l’appetito

Per uscire dalla dipendenza da THC un problema ulteriore, che si presenta di frequente, è l’inappetenza. L’aumento dell’appetito, definito comunemente fame chimica, è tra gli effetti principali del consumo di erba. Al contrario, smettendo di fumare, diminuisce il desiderio di abbuffarsi, tanto da arrivare all’inappetenza.

Tra i benefici del CBD gli scienziati annoverano quello di stimolare l’appetito.

Conclusione

La dipendenza da canne è molto più lieve delle altre dipendenze e superarla non è assolutamente drammatico. È fondamentale che la motivazione sia forte, ma per i sintomi fisici ci sono diversi rimedi alternativi, come il CBD, la camomilla, la passiflora, l’iperico, la melatonina e le vitamine.

Ecco qualche piccolo consiglio ulteriore per uscire dalla dipendenza da canne:

  • non conservare marijuana nella tua abitazione, nemmeno per le emergenze;
  • procurati degli integratori per regolarizzare il sonno;
  • gestisci gli sbalzi d’umore con l’aiuto delle piante;
  • fai attività fisica.

Se hai difficoltà a smettere di fumare, puoi confrontarti con chi si ha sviluppato una dipendenza simile alla tua, cercando un sostegno reciproco. Inoltre, ricorda che dopo nemmeno un mese inizierai a stare meglio e avrai sconfitto la tua dipendenza dalle canne.

Iscriviti alla nostra newsletter. 

novità e promozioni del mondo crystalweed!
Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

chevron-down