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CBD: proprietà terapeutiche

Numerose ricerche hanno avvalorato le proprietà del CBD. Questo post condivide gli studi i cui link sono presenti alla fine.

I nostri oli di CBD:

  • provengono da varietà di canapa registrate nel Catalogo Europeo Unificato e conformi ai criteri stabiliti dalla legge 242/20
  • sono notificati al Portale Europeo dei Prodotti Cosmetici (CPNP);
  • non sono farmaci a somministrazione orale.
10 Febbraio 2023 alle 1:09
Tempo di lettura: 15 min
2.

Il CBD, o cannabidiolo, è un potente principio attivo che l’uomo estrae dalla pianta di canapa da migliaia di anni per sfruttarne le sue potenti proprietà terapeutiche.

Se conosci la definizione di CBD saprai già di cosa stiamo parlando. Già in tempi remoti  l’uomo aveva scoperto per caso le sue proprietà benefiche, successivamente, in tempi più recenti, gli scienziati hanno iniziato a studiarle per capire come impiegare questo prodotto nella medicina alternativa.

La svolta in questo senso è arrivata quando i ricercatori hanno scoperto, all’interno dell’organismo, un sistema chiamato endocannabinoide. Quest’ultimo si trova all’interno di tutti gli organi ed in particolare del sistema nervoso centrale e periferico, in grado di regolare tantissime funzioni fisiologiche e cognitive.

Insomma, il CBD interagendo con questo sistema acquisisce numerose proprietà terapeutiche.

La comunità scientifica è inoltre convinta che il CBD diventi ancora più efficace se combinato con gli altri principi attivi naturali presenti nella pianta di canapa come CBG, CBN, CBC, ecc. Questa unione si può trovare nell’olio di CBD full e broad spectrum ad esempio.

La differenza fra olio di CBD full spectrum e broad spectrum è molto semplice:

"entrambe le formule contengono tutti i principi attivi della canapa, la versione full contiene anche il THC mentre la broad ne è priva. Questo principio attivo interagisce principalmente con i recettori CB1 del sistema endocannabinoide, regolando l’umore, il rilassamento psichico, muscolare ed il controllo dell’appetito. Al contrario il CBD lega maggiormente con i recettori CB2 che sono dislocati per lo più nel sistema immunitario, recependo e concretizzando l’effetto antinfiammatorio. Questa complementarità terapeutica ha portato gli scienziati a convincersi che l’efficacia maggiore si raggiunga sfruttando le sinergie tra i due principi attivi."

Ma approfondiamo il tema del CBD e proprietà terapeutiche.

Analgesico contro il dolore anche cronico

dolore cronico CBD

È vero che oggi il CBD viene utilizzato in tutto il mondo per il trattamento delle patologie più disparate, ma il suo  uso più comune viene fatto sempre e comunque per trattare il dolore. Abbiamo già detto che il sistema endocannabinoide è responsabile della risposta dell’organismo a tale stimolo ed è quindi chiaro perché il CBD venga classificato come analgesico.

Questo sistema produce già di per sé delle sostanze chimiche simili ai cannabinoidi chiamate endocannabinoidi. A volte capita però che non ne produca abbastanza e quindi il corpo soffre. Tra gli endocannabinoidi si trova anche l’anandamide, ossia la molecola del buonumore.

Il corpo ne produce generalmente una piccola quantità e in certi casi può anche non coprire le necessità dell’organismo. La sua risposta è quindi una maggiore percezione del dolore. Il CBD stimola la produzione di anandamide alleviando la sensazione di pena e aiutandolo a tornare in salute.

Il cannabidiolo è in grado di trattare diversi tipi di dolore, sia quello acuto che quello cronico. Il dolore acuto è quello che si presenta saltuariamente e per una causa ben precisa mentre quello cronico è molto più duraturo e continua anche dopo l’eliminazione della causa primaria.

Tra le tipologie di dolore che possono essere curate attraverso il CBD troviamo il dolore infiammatorio, quello che deriva da danni ai nervi, il mal di testa e il mal di schiena, ma anche il dolore da artrite e addirittura da cancro. 

Antinfiammatorio sia generale che locale

antinfiammatorio CBD

Parlando di CBD e proprietà terapeutiche la seconda per eccellenza da citare è quella antinfiammatoria. L’abbiamo definito un rimedio locale perché gli scienziati lo hanno testato per i dolori diffusi e un uso topico a livello locale per infiammazioni della pelle o dei muscoli.

Sono stati infatti numerosi gli studi sul potenziale infiammatorio del CBD. Una ricerca condotta sui ratti con cannabidiolo transdermico (1) ha evidenziato la sua capacità di trattare l’artrite senza comportare alcun effetto collaterale grave.

Il CBD è quindi in grado di trattare le infiammazioni più disparate. È molto efficace anche per la cura di infiammazioni della pelle come l’acne. 

Un’infiammazione può infatti insorgere per tantissimi motivi. Può essere la conseguenza di una lesione, di una patologia, del cibo, del contatto con sostanze o materiali irritanti o addirittura di stili di vita sbagliati.

Esattamente come nel caso del dolore, il CBD può ridurre sia l’infiammazione acuta, dovuta ad esempio da un trauma, che quella cronica.

Ansiolitico per trattare stress e ansia

ansia CBD

Viviamo in un’era storica dove la vita è talmente frenetica, carica di aspettative e di competizioni che molte persone si sentono sopraffatte. L’ansia e lo stress sono infatti la risposta dell’organismo a una situazione più grande di quella che si è in grado di sopportare.

Così, invece di rimuovere le cause che procurano lo stress, molti si lanciano sui farmaci ansiolitici senza considerare gli effetti collaterali. Per fortuna qualcosa si sta muovendo in questo senso e sempre più persone si stanno interessando a cure alternative e naturali.

Il CBD è in grado di regolare stress e ansia poiché interagisce con il recettore della serotonina e altri recettori presenti nel cervello che regolano non solo l’ansia ma anche la paura. Gli scienziati hanno quindi scoperto nei loro studi (2) che il cannabidiolo rappresenta un valido trattamento per diversi disturbi: attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da ansia sociale o generalizzato e disturbo da stress post-traumatico.

Le prove fino ad ora mostrano risultati positivi per quanto riguarda gli episodi acuti, per quelli cronici servono ulteriori test. In ogni caso il CBD viene ampiamente impiegato per il trattamento di molti disturbi neuropsichiatrici che derivano da diverse attività del sistema nervoso centrale.

Un recente studio su 400 pazienti della Nuova Zelanda (3) ha testato esattamente le proprietà ansiolitiche del CBD. I pazienti presentavano tutta una serie di disturbi diversi, comunque legati all’ansia. Dopo 3 settimane di trattamento l’ansia era ridotta e la qualità della loro vita nettamente migliorata.

Antidepressivo

depressione CBD

Ma se il CBD e le sue proprietà terapeutiche sono utili nel trattamento di stress e ansia, non potrebbero esserlo anche sul fronte della depressione?

Questo è uno dei mali del nuovo millennio che sta affliggendo persone di tutte le età, soprattutto molto giovani. Le tradizionali cure per mezzo di antidepressivi spesso si rivelano inefficaci perché il beneficio, se così si può chiamare, dura solo per il tempo della cura. Molto spesso poi i pazienti ricadono nel loro baratro emotivo, costretti ad assumere altri farmaci. Senza contare che possono causare assuefazione, dipendenza, sbalzi d’umore e persino disfunzioni sessuali.

La serotonina ha il compito di regolare tantissime funzioni. La chiamano l’ormone del buonumore proprio perché a livello emotivo riporta la persona verso la  felicità. Un’indagine sul potenziale terapeutico del cannabidiolo (4) ha evidenziato il suo uso come ansiolitico e antidepressivo. A fine articolo ti invitiamo a leggere lo studio completo per i dettagli.

Per il trattamento dell’insonnia

insonnia CBD

Parlando di CBD e proprietà terapeutiche arriviamo a toccare un’altra grande sfera che è quella del ciclo sonno-veglia. L’insonnia può essere legata a molte patologie, così come a un periodo di forte stress e ansia, uso di farmaci, disturbi psichiatrici, condizioni fisiche o fattori ambientali. Si dorme poco e si dorme male, svegliandosi molte volte durante la notte e arrivando alla mattina con la sensazione di essere ancora stanchi.

Il sistema endocannabinoide, tra le diverse funzioni, regola anche il sonno. Sonno e ansia sono particolarmente legati in questo caso.

Riprendendo le proprietà già viste, anche grazie alla riduzione di dolore e infiammazione aiuta a combattere l’insonnia perché una persona che soffre non può certamente dormire bene.

Ma andiamo avanti, per scoprire come il cannabidiolo può migliorare i comportamenti complessi legati al sonno (5). Gli scienziati hanno effettuato il test su pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. La fase REM è quel momento in cui il sonno è più leggero e nel quale ci si muove molto di più. Questo movimento può portare facilmente a svegliarsi, con conseguente fatica a riaddormentarsi. La scoperta è stata che il CBD riduce i movimenti aggressivi, fa durare meno la fase REM per entrare più velocemente in quella NREM dove il sonno è più pesante.

Anticonvulsivante per il trattamento dell’epilessia

epilessia CBD

Le convulsioni si verificano quando nel cervello avvengono dei cambiamenti nell’attività elettrica. Questi cambiamenti si verificano con tremori molto violenti che portano, nei casi più gravi, alla totale perdita di controllo del proprio corpo.

Questo sintomo è spesso associato all’epilessia, tuttavia ci sono moltissime condizioni e patologie che comportano l’insorgenza di convulsioni. Possono derivare da gravi problemi di insonnia, da overdose, da trauma cranici o infezioni cerebrali.

Non esiste una vera e propria cura alle convulsioni. I tradizionali farmaci epilettici cercano solamente di rendere più rare e meno forti le crisi, comportando spesso dei gravi effetti collaterali. Ecco perché gli scienziati stanno cercando già da anni delle cure alternative e sono arrivati a testare l’efficacia del CBD e degli effetti sul cervello in relazione a epilessia, sindrome di Lennox-Gastaut, la sindrome di Dravet, la sclerosi multipla e altre gravi malattie.

Dalle ricerche (6) effettuate non è ancora ben chiaro in quale modo il CBD riesca a controllare le convulsioni. Sembra che possa farlo intervenendo su due recettori diversi, il GPR55 e il TRPV1, e riducendo così l’eccitabilità dei neuroni.

I principali studi clinici sono stati effettuati utilizzando un farmaco spray chiamato Epidiolex. I risultati sono stati incoraggianti perché sembra ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi e pare anche che riesca a prevenirle.

Neuroprotettore contro le malattie degenerative

alzheimer CBD

Il CBD e le sue proprietà terapeutiche antinfiammatorie e antiossidanti hanno portato gli scienziati a chiedersi se questo principio attivo naturale fosse efficace anche per proteggere il cervello dalle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, la malattia di Parkinson o la malattia di Huntington, per fare qualche esempio.

La ricerca in questo campo è iniziata alla fine degli anni ’90 sugli animali. Fin da subito sono emerse le proprietà antiossidanti del CBD nella riduzione dello stress ossidativo che può causare lesioni ai neuroni. Uno studio (7) è stato successivamente effettuato su pazienti affetti dal morbo di Alzheimer testando il CBD come neuroprotettore e scoprendo un aumento nella sopravvivenza cellulare.

A questa proprietà si deve inoltre aggiungere quella antinfiammatoria, che agisce anche a livello neurologico. Dalla ricerca è infatti emerso come il cannabidiolo riduca l’impatto dell’infiammazione sullo stress ossidativo (8). In questo modo può, ad esempio, migliorare il sintomo della perdita di memoria che caratterizza l’Alzheimer.

Il cannabidiolo sembra essere in grado di dare sollievo anche in malattie rare come quella di Huntington. Quest’ultima porta alla morte delle cellule cerebrali con perdita di coordinazione e difficoltà nel movimento. Dagli studi pare che riesca a trattare e prevenire i disturbi del movimento (9), aiutando i pazienti affetti da questo problema o da altre malattie neurodegenerative.

Antipsicotico contro psicosi e allucinazioni

allucinazioni cbd

Gli scienziati da molto tempo cercano delle cure efficaci per il trattamento delle psicosi (10). I disturbi psicotici, come quelli propri della schizofrenia, sono molto più diffusi di quanto si possa pensare. E ancora più diffusi sono i pazienti che hanno riscontrato pochi benefici dalle cure tradizionali. Queste molto spesso si sono rivelate inefficaci oppure hanno portato con sé numerosi e pesanti effetti collaterali.

Durante la psicosi il soggetto che ne soffre vive una dissociazione dalla realtà e il cannabidiolo sembra aiutare la memoria a ricordare i volti delle persone conosciute e ad attenuare le allucinazioni.

Come sempre ad essere coinvolto nella gestione delle psicosi è il sistema endocannabinoide. Un’analisi ha evidenziato come i pazienti affetti da psicosi abbiano dei livelli più elevati di anandamide nel liquido cerebrospinale e nel sangue. Dato che il CBD interagisce con questo recettore, lo può anche modulare.

Antiemetico contro nausea e vomito

nausea CBD

Durante la ricerca per aiutare i pazienti di cancro a sentirsi meglio durante la chemioterapia, gli scienziati hanno scoperto che il CBD potrebbe essere utile per ridurre la nausea. Il bombardamento farmacologico provoca molto spesso effetti collaterali come nausea e vomito. Da una ricerca (11) effettuata sugli animali sembra che questa riduzione dei sintomi sia possibile per il fatto che il CBD interagisce con i recettori della serotonina.

Gli scienziati si sono mossi in questa direzione nel momento in cui i trattamenti tradizionali si rivelavano inefficaci per dare sollievo ai pazienti sottoposti a chemioterapia. In realtà, sono stati presi in considerazione sia il CBD che il THC e pare addirittura che il THC sia più efficace.

Molti ricercatori sostengono che CBD e THC siano più potenti se utilizzati insieme e che lo siano ancora di più quando lavorano in sinergia con le altre sostanze naturali presenti nella pianta di canapa. In questo caso si riferiscono alle gocce di CBD full spectrum, dove sono presenti entrambi i principi attivi.

Dato che un paziente in queste condizioni sta già assumendo dei farmaci, è molto importante essere sicuri che il CBD non interferisca con gli stessi. Ciò significa che è meglio chiedere consiglio al medico curante e seguire le sue indicazioni.

Rilassante per i muscoli

CBD rilassante muscoli

Lo sapevi che il CBD può aiutare il recupero muscolare? I muscoli sono sottoposti a un grande stress durante l’allenamento e di sovente, un paio di giorni dopo, fanno male. È una normale reazione che può essere più intensa quando si è fuori allenamento o più lieve quando si pratica sport regolarmente. Ciò che è importante è che ogni sportivo prova questa condizione.

Sono tanti i fattori che permettono un buon recupero muscolare come una dieta equilibrata in base alla tipologia di allenamento sostenuto, un’equa dose di sonno e i bagni con l’acqua alla giusta temperatura.

Ma se questo non dovesse bastare? A volte il dolore ai muscoli è così potente da rendere difficile un allenamento successivo a breve distanza di tempo. Ecco perché tutte le buone abitudini appena elencate vanno integrate con principi attivi che sfiammino il muscolo.

Ecco quindi che il CBD può essere utilizzato a livello topico, quindi applicato direttamente sulla zona interessata dal dolore, per infondere un immediato beneficio senza però creare dipendenza. Per questo scopo l’olio di cannabis è perfetto e può essere applicato con un semplice massaggio per favorirne l’assorbimento.

Moltissimi sportivi che partecipano anche a competizioni internazionali hanno scoperto i suoi potenti benefici e hanno rilasciato testimonianze sull’olio di CBD. Tra l’altro, l’Agenzia mondiale dell’antidoping ha eliminato il CBD dalla lista delle sostanze proibite già dal 2018. Questo può rassicurare molti sportivi.

Previene le malattie cardiache

CBD malattie cardiache

Continuiamo parlando di CBD e proprietà terapeutiche per scoprire cos’hanno detto gli scienziati a proposito del trattamento di malattie cardiache e problemi cardiovascolari.

L'ipertensione è una condizione comune a buona parte della popolazione. La pressione sanguigna alta porta a una maggiore frequenza cardiaca e da qui il problema dell’ipertensione che può seguire una persona anche per tutta la vita. Per questo motivo è necessario tenerla sotto controllo per evitare che sfoci in malattie gravi.

Nel 2017 è stato realizzato uno studio sull’uomo (12) durante il quale ai volontari sono stati somministrati 600mg di CBD. I risultati mostrano che la somministrazione di CBD riduce la pressione arteriosa a riposo.

Perchè è bene controllare le malattie cardiache? Perché possono portare a episodi come l’ictus, ossia un coagulo di sangue nel cervello che può essere, nei casi più gravi, invalidante o addirittura mortale.

Tra l’altro, oltre a prevenire l’insorgenza di questi problemi, pare anche che il CBD sia in grado di migliorare il recupero delle funzioni cerebrali dopo un’ischemia (13). Serviranno ovviamente ulteriori ricerche, ma questi dati sono già rassicuranti.

Idratante e lenitivo per gli inestetismi della pelle

CBD terapeutico pelle

Infine, il CBD e le sue proprietà terapeutiche sono un vero portento per il trattamento degli inestetismi e delle malattie della pelle. La sua proprietà idratante è consigliata per ridare elasticità e tono alla pelle secca, per regolare la produzione di sebo nelle pelli grasse e anche per aiutare contro le scottature dopo l’esposizione al sole.

È antidolorifico e antinfiammatorio, ciò significa che oltre a idratare ha anche la capacità di curare eventuali ferite, lesioni, gonfiori e arrossamenti. La pelle, soprattutto quella grassa, tende a raccogliere molte impurità dall’atmosfera e nei pori possono annidarsi batteri che causano infezioni. Con il CBD è possibile prevenire questa situazione o trattarla se è già in atto.

Il CBD è anche antiossidante, ciò significa che può combattere l’invecchiamento precoce della pelle mantenendola elastica. Ecco perché si è fatto sempre più strada all’interno del settore cosmetico. È certamente efficace quando c’è un disturbo già in atto, ma lo è anche per una corretta routine di bellezza. Ricorda che è sempre meglio prevenire che curare!

Per trattare acne, psoriasi, dermatite, pelle reattiva, delicata e per tanti altri inestetismi e patologie sono molto efficaci l’olio di CBD o le apposite creme utilizzate a livello topico, quindi direttamente sulla porzione di pelle interessata dal problema.

Antiossidante: aiuta a prevenire lo stato ossidativo di neuroni e cellule

I cannabinoidi, in particolare quelli privi di effetti psicotropi hanno dimostrato effetti sull’ossidazione delle cellule. 

Con l’aiuto del CBD, l’organismo riesce ad inibire l’azione dei radicali liberi e ad impedirne la comparsa. Così facendo, quindi, si previene il processo di ossidazione cellulare e le cellule vengono preservate dall’invecchiamento. Riducendo gli ioni metallici, l’azione antiossidante del CBD risulta fondamentale nelle malattie neurodegenerative, come la malattia di Parkinson e il morbo di Alzheimer.

Uno studio in merito alle capacità antiossidanti dei cannabinoidi è stato pubblicato nel 2021. L’efficacia del CBD viene addirittura paragonata dai ricercatori a quella della vitamina E, una sostanza potente contro l’ossidazione delle cellule.

Anche diversi studi precedenti hanno dimostrato che il CBD riduce la gliosi reattiva, proteggendo la vitalità cellulare. Inoltre, riduce e contiene la risposta infiammatoria a livello neurologico, in modo che l’organismo non attivi il processo infiammatorio e stressi i neuroni.

Una delle funzioni più apprezzate del CBD è la sua capacità di favorire la neurogenesi, ossia il ricambio cellulare. Queste caratteristiche rendono il potenziale terapeutico del CBD una speranza nella malattia di Alzheimer.

Immunomodulatore: rafforza il sistema immunitario

Il CBD è una sostanza che stimola l’attività del sistema immunitario, migliorando la sua risposta agli stati infiammatori. Gli stati infiammatori cronici, infatti, sono responsabili dell’insorgenza di moltissime patologie a carico dell’organismo, come tumori e malattie autoimmuni.

Il principio attivo, invece, va a innescare la soppressione diretta dell'attivazione delle cellule immunitarie, favorendo l’azione delle cellule regolatrici. In questo modo si evita la risposta eccessiva da parte del sistema immunitario e si riduce il rischio di infiammazioni.

Alcuni studi degli ultimi anni hanno indagato sugli effetti antinfiammatori del CBD in diverse patologie di tipo infiammatorio e virale, come le malattie infiammatorie intestinali, le patologie cerebrali, alcune forme tumorali e il coronavirus.

Domande e Risposte sui benefici del CBD

Quali sono gli effetti collaterali del CBD?

Il CBD è una sostanza dalle innumerevoli proprietà benefiche, altamente tollerata dall’organismo.

Qual è la differenza tra CBD e THC?

Il CBD e il THC sono le due sostanze più presenti nella pianta di cannabis. Il THC è psicoattivo, ossia provoca il cosiddetto “effetto sballo”, mentre il CBD no. Questo effetto è dovuto alle modalità con cui i due principi attivi interagiscono con il sistema endocannabinoide: il THC si lega ai recettori CB1 presenti nel sistema nervoso centrale, stimolando la sensazione di euforia; il CBD, invece, si lega principalmente ai recettori CB2, collocati in altre aree del corpo umano. Per cui, il CBD non è in alcun modo limitato dalla normativa, mentre il contenuto di THC nella cannabis deve rispettare dei limiti ben precisi.

Come si forma il CBD?

Il cannabidiolo è uno dei cannabinoidi presenti maggiormente nella canapa. Si tratta di un composto chimico di origine naturale proveniente dalla decarbossilazione non enzimatica dell'acido cannabidiolico. Il suo principale precursore è il CBG.

Il CBD è una molecola completamente naturale?

Estratto dalla pianta di Cannabis Sativa, il cannabidiolo è una sostanza chimica di origine naturale. Sebbene vengano chiamati comunemente cannabinoidi, gli estratti della pianta di cannabis sono propriamente dei fitocannabinoidi, ossia di origine vegetale. È importante sapere che esistono tre tipi di cannabinoidi: gli endocannabinoidi o cannabinoidi endogeni, prodotti dall’organismo; i fitocannabinoidi di origine vegetale; i cannabinoidi sintetici ottenuti in laboratorio.

Quanto ci mette il CBD a fare effetto?

Solitamente, dopo l'applicazione a livello topico, si iniziano ad avvertire i primi effetti dopo circa un quarto d’ora. In alcune persone produce una reazione anche dopo un’ora; gli effetti benefici durano dalle quattro alle sei ore. Chi utilizza l’olio di CBD come antidolorifico, quindi, non deve attendere a lungo per provare giovamento, e può sentirsi tranquillo fino a quattro ore dall’applicazione.

FONTI:

  1.  National Library of Medicine. “Transdermal cannabidiol reduces inflammation and pain-related behaviours in a rat model of arthritis”.
  2. National Library of Medicine. “Cannabidiol as a Potential Treatment for Anxiety Disorders”.
  3. National Library of Medicine. “Cannabidiol prescription in clinical practice: an audit on the first 400 patients in New Zealand”.
  4. National Library of Medicine. “Translational Investigation of the Therapeutic Potential of Cannabidiol (CBD): Toward a New Age”.
  5. National Library of Medicine. “Cannabidiol can improve complex sleep-related behaviours associated with rapid eye movement sleep behaviour disorder in Parkinson's disease patients: a case series”.
  6. Wiley Online Library. “The proposed mechanisms of action of CBD in epilepsy”.
  7. ResearchGate. “Neuroprotective effect of cannabidiol, a non‐psychoactive component from Cannabis sativa, on β‐amyloid‐induced toxicity in PC12 cells”.
  8. National Library of Medicine. “Cannabidiol as an Emergent Therapeutic Strategy for Lessening the Impact of Inflammation on Oxidative Stress”.
  9. National Library of Medicine. “Cannabidiol as a Promising Strategy to Treat and Prevent Movement Disorders?”.
  10. National Library of Medicine. “Cannabidiol as a potential treatment for psychosis”.
  11. National Library of Medicine. “Regulation of nausea and vomiting by cannabinoids”.
  12. JCI insight. “A single dose of cannabidiol reduces blood pressure in healthy volunteers in a randomized crossover study
  13. MDPI. “Therapeutic Potential of Non-Psychotropic Cannabidiol in Ischemic Stroke”.
  14. Front Pharmacol.” In vivo Evidence for Therapeutic Properties of Cannabidiol (CBD) for Alzheimer's Disease”. 
  15. Fitoterapia. “CBG, CBD, Δ9-THC, CBN, CBGA, CBDA and Δ9-THCA as antioxidant agents and their intervention abilities in antioxidant action”. 
  16. Cannabis Cannabinoid Res. “Cannabinoids as Immune System Modulators: Cannabidiol Potential Therapeutic Approaches and Limitations”.
  17. J Basic Clin Physiol Pharmacol. “Use of cannabinoids for the treatment of patients with post-traumatic stress disorder”.

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2 comments on “CBD: proprietà terapeutiche”

  1. Buongiorno
    Mi è stata diagnosticato un inizio di coxartrosi e di osteoporosi Amo molto andare in bicicletta, ma recentemente ho qualche problema a scendere dalla mountain bike.
    Volevo sapere se il prodotto è utile per questo tipo di patologia.
    Con quale dosaggio?
    Per quanto tempo va assunto?
    Ho 64 anni, peso 52 kg, conduco uno stile di vita attivo.
    Assumo giornalmente il CARDIRENE, un antitrombiotico, antiaggregante piastrinico. Il prodotto può interferire con esso?
    Grazie per la risposta !

    1. Buonasera Lorella,
      per maggiori informazioni ci contatti tramite WhatsApp al servizio clienti al numero 327 138 5533.
      Le auguriamo una buona serata.
      Team Crystalweed.

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