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CBD: effetti sul cuore e malattie cardiovascolari

In questo articolo analizziamo gli effetti del CBD sul cuore e sulle malattie vascolari. Ci concentriamo soprattutto su alcuni studi che hanno dimostrato le proprietà del CBD per trattare patologie di questo tipo. Scrivi un commento per ulteriori info o dire la tua sull'argomento.

17 Luglio 2023 alle 11:13
Tempo di lettura: 11 min

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta del legame tra il CBD e il cuore, ma prima facciamo un passo indietro per capire l'entità del problema che stiamo affrontando. 

Parliamo di malattie cardiovascolari, un vero e proprio flagello globale che ogni anno miete 18 milioni di vittime. E le previsioni non sono incoraggianti: entro il 2030, si stima che i decessi saliranno a 24 milioni all'anno. Un dato che fa riflettere, soprattutto se pensiamo che solo vent'anni prima, nel 2010, il costo globale delle malattie cardiovascolari era di circa 863 miliardi di dollari.

La prevenzione è la parola d'ordine per invertire questa tendenza. L'ITALIAN URBAN HEALTH DECLARATION ha lanciato un appello ai Governi dei Paesi del G20 per ridurre del 25% la mortalità prematura da malattie non trasmissibili entro il 2030. Tra queste, le malattie cardiovascolari sono quelle che causano il maggior numero di morti.

Queste malattie non solo mietono vittime, ma rappresentano anche un pesante fardello economico. Colpiscono 471 milioni di persone nel mondo e in Italia causano circa 230 mila morti all'anno, il 35% circa del totale dei decessi, con una spesa sanitaria per queste patologie che si aggira intorno ai 16 miliardi di euro.

Tra le malattie cardiovascolari, lo scompenso cardiaco è particolarmente preoccupante. È la prima causa di ricovero nelle persone over 65 e colpisce circa 1 milione di italiani over 40.

Di fronte a questa situazione, il City Health Institute invita a agire con urgenza per mettere in atto piani e politiche nazionali che possano cambiare il corso delle malattie cardiovascolari. Un invito che ci riguarda tutti, perché la salute del nostro cuore è un bene prezioso che dobbiamo proteggere. E in questo articolo dove il CBD sarà il protagonista, cercheremo di capire se e come questa sostanza può contribuire a questa importante missione.

Definizione di CBD

Dopo aver esplorato l'entità del problema delle malattie cardiovascolari, è il momento di introdurre il protagonista del nostro articolo: il CBD. Ma cos'è il CBD? Il cannabidiolo, noto come CBD, è un principio attivo presente nella pianta di Cannabis Sativa L. Questa pianta, ricca di oltre 80 sostanze chimiche chiamate cannabinoidi, è conosciuta anche come marijuana o canapa.

Tra i vari componenti della cannabis, due spiccano per la loro importanza: il tetraidrocannabinolo (THC) e il CBD. Il THC è la sostanza responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, ma è anche ritenuta utile per alcuni benefici per la salute. Il CBD, invece, non ha effetti psicoattivi: non "fa sballare", per dirla in parole povere.

Gli scienziati ritengono che i cannabinoidi, tra cui il CBD, svolgano un ruolo fondamentale nella protezione della pianta di cannabis. Queste sostanze aiutano la pianta a difendersi da insetti, batteri, funghi e stress ambientali. Ma non solo: il CBD sembra avere un effetto benefico anche sul nostro organismo.

Stando a molte ricerche scientifiche, il CBD sembra prevenire la degradazione di una sostanza chimica nel cervello che aiuta a controllare il dolore, l'umore e la funzione mentale. Questo potrebbe spiegare perché molte persone riportano un senso di benessere dopo aver assunto prodotti a base di CBD.

Ma come agisce esattamente il CBD sul nostro organismo? E quali sono i suoi effetti sul cuore e sul sistema cardiovascolare? Queste sono le domande a cui cercheremo di rispondere nel corso di questo articolo. Ma prima, è importante capire che il CBD è solo uno dei tanti componenti della cannabis, e che la sua efficacia può variare a seconda di molti fattori, tra cui il dosaggio del CBD, la via di somministrazione e le caratteristiche individuali di chi lo assume.

Nonostante le molte ricerche in corso, gli effetti del CBD sulla salute umana sono ancora in gran parte da esplorare. Pertanto, è sempre importante consultare un medico di fiducia prima di iniziare a utilizzare prodotti a base di CBD, soprattutto se si soffre di malattie croniche o se si stanno assumendo altri farmaci.

Il sistema endocannabinoide e il CBD

Dopo aver chiarito cos'è, è il momento di capire come interagisce il CBD con il corpo umano. Per farlo, dobbiamo parlare del sistema endocannabinoide. Questo sistema, presente in tutti noi, è fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio del nostro organismo, un concetto noto come omeostasi.

Il sistema endocannabinoide è composto da recettori presenti in tutto il corpo, che interagiscono con i cannabinoidi prodotti naturalmente dal nostro organismo. Ma cosa succede quando introduciamo nel corpo un cannabinoide esterno, come il CBD?

Il cannabidiolo (CBD), che ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce in modo indiretto sui recettori del sistema endocannabinoide. Non è una "cura" per una specifica malattia, ma piuttosto una sostanza che aiuta a regolare il nostro sistema endocannabinoide. In altre parole, il CBD può modulare dei meccanismi che già esistono nel nostro organismo.

Quando c'è uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide, il CBD può intervenire per ripristinare l'equilibrio originario. Ad esempio, può agire sul sistema immunitario o su un processo infiammatorio.

Il CBD, quindi, può aiutare a regolare una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi. Non è un farmaco, ma un principio attivo che può supportare il nostro organismo nel mantenimento dell'omeostasi.

Bisogna senz’altro sottolineare che il CBD è considerato sicuro anche dal punto di vista degli effetti collaterali. Tuttavia, come per qualsiasi sostanza, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare ad assumerlo.

Principali malattie cardiovascolari

Quando parliamo di malattie cardiovascolari, ci riferiamo a un insieme di patologie che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni. La più comune tra queste è la malattia coronarica, che può portare a problemi seri come l'angina pectoris e l'infarto miocardico se non viene curata in tempo.

Queste sono le malattie cardiovascolari più conosciute:

  • Angina pectoris.
  • Infarto del miocardio.
  • Scompenso cardiocircolatorio.
  • Ictus cerebrale.
  • Insufficienza renale.
  • Malattia vascolare periferica.
  • Aneurisma dell'aorta.
  • Cardiopatia ischemica.
  • Cardiopatia ipertensiva.
  • Cardiopatia valvolare.
  • Cardiomiopatia.
  • Endocardite.
  • Miocardite.
  • Pericardite.
  • Arteriosclerosi.
  • Trombosi venosa profonda (TVP).
  • Embolia polmonare.

In Italia, le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte, con circa 230.000 decessi all'anno. Anche a livello globale, la situazione non è migliore, con circa 7 milioni di morti all'anno a causa della malattia coronarica.

Ma quali sono i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari? 

L'aterosclerosi, ovvero la formazione di placche di colesterolo nelle arterie, è la causa principale. Queste placche possono ostruire le arterie e limitare l'apporto di ossigeno e nutrienti a cuore, cervello, reni e altri organi e tessuti del corpo.

Tuttavia, ci sono anche altri fattori di rischio, alcuni dei quali sono legati a uno stile di vita poco salutare. Tra questi, i più importanti sono:

  • Ipertensione arteriosa (pressione alta).
  • Dislipidemia (livelli elevati di grassi nel sangue).
  • Obesità o sovrappeso.
  • Diabete mellito (livelli elevati di zuccheri nel sangue).
  • Tabagismo

Ecco una tabella che mostra i fattori di rischio cardiovascolare più importanti:

Fattore di rischioMetodo di determinazioneFrequenza determinazioni (soggetti sani)Valori anormali
Ipertensione arteriosaMisurazione della pressione arteriosa1 volta all'annoPressione sistolica (massima) ≥140mmHg e/o diastolica (minima) ≥90mmHg
DislipidemiaDosaggio del colesterolo e dei trigliceridi nel sangueOgni 1-2 anniColesterolo totale ›190 mg/dL o colesterolo LDL ›115mg/dL o colesterolo HDL ‹40mg/dL nell’uomo o ‹50mg/dL nella donna o trigliceridi ≥150mg/dL
Obesità CentraleMisurazione dell’altezza e del peso corporeo1 volta al meseIndice di massa corporea (IMC) ≥30Kg/m²
Obesità visceraleCirconferenza addominale (giro vita)1 volta al mese≥94 nell’uomo o ≥80 nella donna
SovrappesoMisurazione dell’altezza e del peso corporeo1 volta al meseIMC ≥25 e ‹30 Kg/m²
DiabeteDosaggio del glucosio nel sangue (glicemia)Ogni 1-2 anniGlicemia a digiuno ≥126 mg/dL o emoglobina glicosata ≥6.5%
Intolleranza glucidicaDosaggio del glucosio nel sangue (glicemia)Ogni 1-2 anniGlicemia a digiuno ≥100 e ‹126 mg/dL o emoglobina glicosata ≥5.7% e ‹6.5%
FumoAuto-riferimentoOgni giornoFumare qualsiasi quantità di tabacco
SedentarietàAuto-riferimentoOgni giornoMeno di 150 minuti di attività fisica moderata a settimana
Dieta malsanaAuto-riferimentoOgni giornoDieta ricca di grassi saturi, sale e zuccheri, povera di frutta e verdura
AlcolAuto-riferimentoOgni giornoPiù di 14 unità di alcol a settimana per le donne, più di 21 per gli uomini

Ognuno di questi fattori può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari da due a quattro volte. E se si combinano due o più fattori, il rischio può aumentare anche di 10-20 volte.

La prevenzione delle malattie cardiovascolari passa da semplici regole che tutti possono seguire per eliminare o ridurre i fattori di rischio. Modificare il proprio stile di vita è fondamentale, così come assumere farmaci specifici solo se indicato dal proprio medico.

Per modificare il proprio stile di vita, ecco alcuni consigli:

  • Mangiare 4-5 porzioni di frutta e verdura al giorno.
  • Ridurre i grassi nella dieta, soprattutto quelli saturi.
  • Ridurre il sale, che può aumentare la pressione.
  • Non fumare.
  • Limitare l'alcol.
  • Fare attività fisica per almeno 30-40 minuti al giorno (preferibilmente all’aria aperta).
  • Evitare situazioni stressanti.
  • Misurare regolarmente i livelli dei fattori di rischio e dei parametri fisiologici.
  • Assumere farmaci solo sotto stretto controllo medico.

Ricorda, la prevenzione è la chiave per mantenere il tuo cuore sano!

Il CBD e il sistema cardiovascolare

Il sistema cardiovascolare, composto da cuore, polmoni e vasi sanguigni, ha il compito fondamentale di trasportare nutrienti, ormoni ed ossigeno alle cellule attraverso il flusso sanguigno. Ogni disturbo in questo sistema può portare a conseguenze gravi, motivo per cui la ricerca sul CBD e il suo potenziale impatto sul sistema cardiovascolare è così importante.

Effetti del CBD sul flusso sanguigno e sui vasi sanguigni

Il CBD potrebbe avere un impatto significativo sul flusso sanguigno e sui vasi sanguigni. Il sistema endocannabinoide (SEC), che include i recettori dei cannabinoidi come CB1 e CB2, svolge un ruolo di supporto nella salute del cuore. L'attivazione dei recettori CB2 potrebbe influenzare i casi di aterosclerosi ed ischemia. Inoltre, l'endocannabinoide anandamide (AEA) potrebbe svolgere un ruolo nel rilassamento delle arterie e in altri aspetti delle malattie cardiovascolari.

CBD e pressione sanguigna

Il CBD potrebbe anche avere un impatto sulla pressione sanguigna. Alcuni studi suggeriscono che il CBD può aiutare a ridurre la pressione sanguigna alta, che è un fattore di rischio per malattie come l'ictus e l'infarto. Tuttavia, è importante notare che la ricerca è ancora in corso e che sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.

CBD e frequenza cardiaca

Inoltre, il CBD potrebbe influenzare la frequenza cardiaca. Alcuni studi suggeriscono che il CBD può aiutare a ridurre la frequenza cardiaca, che può essere benefica per le persone con condizioni come l'aritmia. Tuttavia, come per la pressione sanguigna, la ricerca è ancora in corso e sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.

Gli studi sugli effetti del CBD sul cuore nel dettaglio

CBD effetti sul cuore

Studio 1: "Il sistema cardiovascolare è un obiettivo terapeutico per il cannabidiolo?" - Questo studio, pubblicato su PubMed Central (PMC), esplora gli effetti benefici del cannabidiolo (CBD) su vari disturbi, tra cui il diabete, la malattia di Huntington, il cancro e la colite. L'evidenza suggerisce che il CBD può anche essere benefico per il sistema cardiovascolare. Il CBD ha effetti diretti sulle arterie isolate, causando sia vasorelaxation acuta che dipendente dal tempo. Inoltre, il CBD protegge contro i danni vascolari causati da un ambiente ad alto contenuto di glucosio, infiammazione o l'induzione del diabete di tipo 2 in modelli animali e riduce l'iperpermeabilità vascolare associata a tali ambienti. Un tema comune in questi studi è l'effetto anti-infiammatorio e antiossidante del CBD. Nel cuore, il trattamento in vivo con CBD protegge contro i danni da ischemia-riperfusione e contro la cardiomiopatia associata al diabete. Fonte

Studio 2: "Il cannabidiolo attenua l'ipertensione indotta da stress acuto e cronico e la risposta cardiaca allo stress attraverso il 5-HT1A" - Questo studio, pubblicato su PubMed, ha esaminato gli effetti del CBD sull'ipertensione indotta da stress e sulla risposta cardiaca allo stress. I risultati indicano che il CBD riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca in risposta allo stress acuto, con effetti simili osservati in risposta allo stress cronico. Inoltre, il CBD attenua l'ipertensione indotta da stress attraverso il recettore 5-HT1A. Fonte

Studio 3: "Effetti del cannabidiolo sulla pressione sanguigna" - Questo studio, pubblicato su JCI Insight, ha esaminato gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna. I risultati indicano che una singola dose di CBD riduce la pressione sanguigna a riposo e la risposta pressoria allo stress da freddo, allo stress da esercizio fisico e allo stress mentale. Fonte

Questi studi suggeriscono che il CBD potrebbe avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare, inclusa la riduzione della pressione sanguigna e della risposta cardiaca allo stress. È importante notare che la ricerca è ancora in corso e che ulteriori studi sono necessari per confermare e comprendere meglio questi effetti.

Lo studio sorprendente che mette in risalto gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna 

Uno studio particolarmente interessante è stato condotto da Jadoon et al. Hanno voluto capire se il CBD potesse avere un effetto sulla pressione sanguigna. Per fare ciò, hanno reclutato 9 volontari maschi sani e li hanno divisi in due gruppi. Ad un gruppo è stato somministrato un placebo, mentre all'altro è stato dato il CBD, precisamente 600 mg.

Lo studio è stato condotto in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapevano chi stava assumendo il CBD e chi il placebo. Questo è importante per evitare qualsiasi pregiudizio nei risultati.

Per monitorare l'effetto del CBD sul sistema cardiovascolare dei partecipanti, i ricercatori hanno utilizzato strumenti specifici: un finometro e un laser Doppler. Questi strumenti hanno permesso di misurare con precisione la pressione sanguigna e il flusso sanguigno.

I risultati dello studio sono stati sorprendenti. Hanno scoperto che l'amministrazione acuta di CBD riduceva la pressione sanguigna a riposo. Questo è un risultato molto promettente, poiché suggerisce che il CBD potrebbe avere un ruolo nel controllo della pressione sanguigna.

Però come sempre nella scienza, è importante essere cauti. Sebbene questi risultati siano promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e per capire meglio come il CBD interagisce sulla pressione sanguigna. Questo studio rappresenta un passo importante in questa direzione, ma c'è ancora molto da fare in questo campo.

Effetti collaterali del CBD: cosa bisogna sapere

Quando si utilizzano prodotti a base di CBD, come il CBD Oil e l'olio di canapa, è fondamentale essere consapevoli di questi potenziali effetti.

Il CBD è generalmente ben tollerato e considerato sicuro, ma può causare effetti collaterali in alcune persone. 

Ecco un elenco degli effetti collaterali più comuni:

  • Affaticamento: Alcune persone possono sperimentare una sensazione di stanchezza o sonnolenza dopo l'uso del CBD. Questo può essere dovuto all'effetto rilassante del CBD.
  • Diarrea: In alcuni casi, l'uso del CBD può causare problemi digestivi come la diarrea. Questo effetto collaterale è più comune con dosi elevate di CBD.
  • Cambiamenti nell'appetito: L'uso del CBD può portare a cambiamenti nell'appetito. Alcune persone possono sperimentare un aumento dell'appetito, mentre altre possono notare una diminuzione.
  • Variazioni nel peso: A causa dei possibili cambiamenti nell'appetito, l'uso del CBD può portare a variazioni nel peso.
  • Interazione con altri farmaci: Il CBD può influenzare il modo in cui il tuo corpo metabolizza certi farmaci. Se stai assumendo altri medicinali, è importante parlarne con il tuo medico prima di iniziare a prodotti con CBD.
  • Aumento dei livelli di enzimi epatici: Alcuni studi suggeriscono che l'uso di CBD potrebbe essere associato a un aumento dei livelli di enzimi epatici, un indicatore di danno al fegato. Questo è un possibile problema principalmente per le persone che assumono dosi molto elevate di CBD.

Ricorda, questi effetti collaterali non si verificano in tutte le persone che utilizzano il CBD e possono dipendere da vari fattori, tra cui la dose di CBD e la reazione individuale del corpo. Se stai pensando di provare l'olio di CBD o altri prodotti a base di CBD, è importante fare la tua ricerca e parlare con un professionista della salute. Come con qualsiasi supplemento, è fondamentale capire come il tuo corpo potrebbe reagire e quali potrebbero essere gli effetti collaterali. L'uso responsabile e informato è sempre la chiave.

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