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Covid 2025: sintomi e legami col CBD

21 Maggio 2025 alle 11:55
Tempo di lettura: 6 min

Covid sintomi

Non è scomparso. Anche se nessuno più ne parla, il Covid è un virus che (silenziosamente) si diffonde ancora in tutto il mondo.

Perché, se è vero che i casi sono nettamente diminuiti, ci sono ancora persone che contraggono il Covid nel 2025. A volte anche in forma grave. Ma, come riconoscerlo?

Con questa guida vogliamo rispondere a tutte le tue domande. Quali sono le nuove varianti di Covid nel 2025. I sintomi del Covid oggi. E cosa fare se si esce positivi dopo un tampone. 

Cosa più importante però, ti spiegheremo come guarire dal Covid (anche senza l’utilizzo di farmaci) grazie al CBD: una molecola che secondo la scienza può bloccare l’infezione di questo virus. Partiamo.   

Covid oggi in Italia: la situazione ad aprile 2025

Non ci troviamo in uno stato di emergenza. Come confermato dai report settimanali pubblicati regolarmente dal Ministero della Salute, la situazione in Italia si può considerare stabile

In particolare, stando ai dati dell’ultimo bollettino pubblicato lo scorso 25 aprile

  • L’indice di trasmissibilità (Rt) è sceso allo 0,62;
  • L’incidenza di casi diagnosticati è inferiore a 0,5 casi per 100.000 abitanti;
  • L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati è stabile nella maggior parte delle Regioni;
  • L’incidenza settimanale è stabile in tutte le fasce d’età.

Covid 2025: quali sono i sintomi?

Sempre molto simili. Dal 2020, sebbene le numerose varianti che si sono susseguite da allora, i sintomi più comuni del Covid oggi restano ancora: 

  • Febbre;
  • Mal di gola;
  • Naso chiuso;
  • Mal di testa;
  • Tosse, soprattutto secca;
  • Stanchezza;
  • Voce rauca;
  • Dolori muscolari e articolari. 

In alcuni casi, si possono anche manifestare disturbi gastrointestinali, quali vomito e diarrea. Allo stesso modo, possono presentarsi fiato corto e difficoltà respiratorie.  

La situazione cambia nei soggetti fragili o considerati a rischio, ad esempio persone con età superiore ai 65 anni, donne in gravidanza, pazienti oncologici o con patologie croniche. In esse, il Covid si può anche presentare in forma grave, rappresentando un serio pericolo per la salute. 

Al contrario, può anche capitare che l’infezione da Sars-CoV-2 venga contratta in forma completamente asintomatica, ossia senza che si manifestino sintomi.    

Covid 2025: le varianti in circolazione (a cui stare attenti)

Grazie a delle mutazioni genetiche costanti, il virus Sars-CoV-2 cambia nel tempo, dando origine a sempre nuove varianti

In particolare, ad oggi sono sette le varianti monitorate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), di cui una classificata come variante di interesse (VOI) e sei come varianti sotto osservazione (VUM).

La variante JN.1, con i suoi lignaggi discendenti e sotto-lignaggi (KP.2, KP.3 e KP.3.1.1), è tra le più diffuse a livello globale. Insieme alla variante XEC, che continua a crescere in prevalenza.  

Anche in Italia, come confermato dall’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante JN.1 è tra le più registrate, così come la LP.8.1 risulta in crescita. Invece, “tra i diversi lignaggi identificati, il parentale XEC è il più frequente”.     

Covid 2025: i tempi di incubazione (da sapere)

Tra i 3 e i 5 giorni. In media, sono questi i tempi di incubazione del Covid oggi, che sono diminuiti rispetto alle prime varianti del virus. 

Positivo al Covid nel 2025: le (nuove) regole da seguire

Posso uscire se sono positivo al Covid nel 2025? 

La risposta è sì. Ad oggi, anche se tramite tampone viene rilevata un’infezione da Sars-CoV-2, non vige più l’obbligo di isolamento. 

Nonostante ciò, la scelta più responsabile resta informare il proprio medico curante, che saprà fornirci tutte le indicazioni di cui abbiamo bisogno su eventuali terapie da seguire, soprattutto se rientriamo nelle categorie più fragili e a rischio. 

A tal proposito, il Ministero della salute ha raccomandato di usare cautela, anche se non è più necessario chiudersi in casa, di isolarsi in presenza di sintomi e di seguire tutte le precauzioni per limitare la diffusione del virus. Quali:

  • Se in contatto con altre persone, indossare una mascherina, preferibilmente di tipo FFP2;
  • Igienizzare frequentemente le mani, sia con acqua e sapone che con appositi gel disinfettanti;
  • Non frequentare luoghi affollati;
  • Non rapportarsi con persone fragili, immunodepresse e donne in gravidanza;
  • Contattare il medico, se i sintomi dovessero non migliorare o addirittura peggiorare;
  • Informare le persone con cui si è entrati in contatto nei giorni precedenti alla diagnosi;
  • Nel caso i sintomi si manifestano in forma grave o con difficoltà respiratorie, contattare il 118. 

Quanti giorni dura il Covid 2025?

Non esiste una risposta precisa. Indicativamente però, in caso di infezioni lievi, i sintomi del Covid tendono a scomparire rapidamente, entro 2-6 giorni circa. 

Come si cura il Covid 2025?

Dipende, dalla forma di Covid che abbiamo sviluppato, lieve o più severa. Infatti, se nel primo caso possiamo trattarlo anche in autonomia, sempre sotto supervisione del medico, per alcuni pazienti potrebbe essere necessario un ricovero ospedaliero. 

Soffermiamoci sulla prima ipotesi, la più comune, in cui si presentano sintomi leggeri e curabili da casa. Come febbre e dolori, che possiamo tamponare con del paracetamolo o dei farmaci antinfiammatori FANS come l'ibuprofene. 

Ci penserà il nostro medico curante a guidarci al meglio. Nel caso di sintomi particolarmente fastidiosi, potrà prescrivere anche dei farmaci più specifici.  

Si muore ancora di Covid nel 2025? I dati ufficiali

. Anche se i decessi sono drasticamente calati dal 2020 e quasi non se ne sente più parlare, nel nostro Paese si verificano ancora delle morti per Covid. 

È l’ultimo rapporto del Ministero della Salute, pubblicato lo scorso 25 aprile 2025, a dare un quadro generale della situazione. I numeri sono incoraggianti rispetto al passato.

Infatti, nella settimana che va dal 17 al 23 aprile, sono appena 283 i nuovi casi registrati in Italia, su ben 23.577 tamponi effettuati. 

I morti? In totale 9. E come anche spiegato dal direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) Massimo Andreoni: “L'ipotesi che in Italia si possa arrivare a zero decessi per Covid è impossibile. Una probabilità che può verificarsi in un mese o al massimo in alcuni momenti, ma non nell'arco di un anno”.   

Covid o influenza, come faccio a distinguerli? 

Non si può. Purtroppo, o per fortuna, i sintomi del Covid e di altre infezioni alle vie respiratorie, come il raffreddore e l'influenza, sono generalmente lievi e simili tra loro. 

L’unico modo certo per sapere se si è contratto o meno il Covid è sottoporsi ad un tampone, rapido o molecolare che sia. 

CBD per il Covid, come può combatterlo: gli studi

Quando più di 5 anni fa il Covid-19 ha cambiato radicalmente le nostre vite, costringendoci in casa e all’apparenza senza via di uscita, la domanda che più di tutte affliggeva la popolazione mondiale era: come si può combattere questo virus? 

Tra le tante soluzioni esaminate, la cannabis, protagonista di innumerevoli studi scientifici, si è rivelata un valido rimedio per trattare il Covid in modo naturale.

“I nostri risultati suggeriscono che il CBD può bloccare l’infezione da SARS-CoV-2 nelle prime fasi dell’infezione, e la somministrazione di CBD è associata a un minor rischio di infezione da SARS-CoV-2 nell’uomo”. Sono queste le conclusioni di uno studio pubblicato a marzo 2021 su bioRxiv. 

In particolare, i ricercatori del Dipartimento Ben May per la ricerca sul cancro dell’Università di Chicago hanno notato che il CBD e il suo metabolita, 7-OH-CBD, bloccano la replicazione del SARS-CoV-2 nelle cellule epiteliali del polmone.

Capacità che li classifica come “potenziali agenti preventivi e trattamenti terapeutici per la SARS-CoV-2 nelle prime fasi dell’infezione”.

E ancora, uno studio pubblicato a gennaio 2021 sul’International Journal of Biological Macromolecules, ha suggerito che: “CBD e THC sono possibili farmaci contro il coronavirus umano che potrebbero essere utilizzati in combinazione o con altri farmaci per il trattamento del COVID-19 nei pazienti”.

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno condotto test in silico e in vitro, osservando che THC e CBD sono “molecole antivirali più potenti contro il SARS-CoV-2 dei farmaci di riferimento lopinavir, clorochin, e remdesivir”. 

Perché il CBD può essere utilizzato per trattare il Covid-19? La risposta si deve ricercare nelle sue proprietà terapeutiche, al centro di migliaia di studi scientifici. 

In particolare, assumere regolarmente olio di CBD può sostenere il nostro benessere a 360°. E, in caso di Sars-CoV-2 o qualsiasi altra infezione al tratto respiratorio, si è rivelato efficace per:

  • L’azione antinfiammatoria. Il CBD può placare efficacemente l’infiammazione a carico delle vie respiratorie;
  • Il potere analgesico, per ridurre i dolori muscolari e articolari tipici del Covid;
  • L’attività antivirale, che abbiamo visto con gli studi appena citati;
  • Regolare il sistema immunitario. Il CBD può supportare le nostre difese immunitarie e aiutare l’organismo a combattere più rapidamente l’infezione;

Le doti rilassanti. Un buon sonno è alla base di un buon recupero. E assumere dell’olio di CBD prima di andare a dormire può combattere l’insonnia e favorire un sonno più profondo e rigenerante.

Raffaele Migliucci
Autore:
Raffaele Migliucci

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