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CBD per la schizofrenia: una ricerca afferma che il cannabidiolo è efficace come i farmaci antipsicotici ma da minori effetti collaterali

13 Maggio 2022 alle 5:01
Tempo di lettura: 7 min
6.
Crystalweed
Autore: Crystalweed

Chi soffre di schizofrenia è come se fosse dissociato dalla realtà. Non riesce a sentire, a pensare e nemmeno a comportarsi come tutti gli altri.

La schizofrenia è una grave malattia mentale che può iniziare a manifestarsi intorno ai vent’anni d’età. Ne esistono numerose forme, ma tutte sono dolorose sia per chi ne soffre sia per coloro che lo circondano. Il malato di schizofrenia non riesce a ordinare i propri pensieri, ha delle amnesie così come delle allucinazioni, e spesso parenti e amici si sentono spaventati e impotenti di fronte alla malattia.

Sono diversi i fattori che portano alla schizofrenia. Può essere causata da componenti genetiche, componenti ambientali come l’esposizione a condizioni di vita difficili o al pericolo, oppure può insorgere in soggetti che hanno aree cerebrali e connessioni tra queste diverse rispetto alla media.

Qualunque sia la causa che ha portato alla malattia, assistervi impotenti fa rabbia. Ecco allora che la scienza è alla continua ricerca di rimedi e cure che possano alleviare i sintomi e permettere a chi è affetto da schizofrenia di condurre una vita normale.

Negli ultimi anni l’attenzione degli scienziati si è puntata sul CBD, principio attivo contenuto all’interno della pianta di canapa dalle innumerevoli proprietà. Tra i diversi studi realizzati per testare l’efficacia dell’olio di cannabis e di altri prodotti a base di CBD nella cura delle malattie, è stato analizzato anche il potere del CBD per la schizofrenia.

In questo articolo abbiamo raccolto diverse ricerche che mostrano l’efficacia del CBD per la schizofrenia.

Cos’è la schizofrenia e quali sono i sintomi

La schizofrenia è una malattia mentale che dà le sue prime avvisaglie attraverso delle psicosi. Le psicosi sono condizioni che colpiscono la mente e che le fanno perdere il contatto con la realtà. Chi soffre di schizofrenia, infatti, non è in grado di pensare e di agire lucidamente. I suoi pensieri e le sue percezioni sono completamente falsati.

Un paziente che soffre di schizofrenia potrebbe non ricordarsi delle persone care quando le incontra, così come potrebbe immaginare cose o persone che in realtà non esistono. Solitamente i sintomi compaiono tra i 16 e i 30 anni e prima vengono curati, più il soggetto che ne soffre può continuare una vita normale.

La schizofrenia si manifesta attraverso:

  • Psicosi: nel grande insieme delle psicosi possono essere racchiusi numerosi fenomeni come le allucinazioni, i pensieri illogici e altri disturbi del pensiero, le delusioni a seguito di una forte convinzione ed eventuali disturbi del movimento;
  • Sintomi cognitivi: dal punto di vista cognitivo, la malattia si manifesta con disturbo dell’attenzione, problemi di concentrazione, vuoti di memoria o incapacità di ricordare nozioni nuove, difficoltà nell’elaborazione di informazioni e nel modo di utilizzarle;
  • Altri sintomi vari: ci sono poi tutta una serie di sintomi negativi che possono consistere nella perdita di interesse per le attività quotidiane, nel disagio con le emozioni, nell’alterazione del tono di voce e della mimica facciale, in un drastico calo di energia.

È molto importante saper distinguere la schizofrenia da altre malattie con sintomi simili, come la depressione o il disturbo dissociativo dell’identità. In realtà, il CBD come antipsicotico è efficace nel trattamento di diversi di questi sintomi e, di conseguenza, di numerose malattie. Vediamo insieme come.

Quali sono gli studi relativi al CBD per curare la schizofrenia

cbd schizofrenia studi medici

Tradizionalmente la schizofrenia viene curata attraverso farmaci antipsicotici. Farmaci di questo tipo hanno l’obiettivo di ridurre i sintomi sia per quanto riguarda l’intensità sia la frequenza. Il problema è che, per essere efficaci, devono essere assunti ogni giorno e possono portare a fastidiosi effetti collaterali.

Tra le principali controindicazioni degli antipsicotici ci sono irrequietezza, sonnolenza e aumento di peso. Il modo in cui si manifestano è assolutamente personale, nel senso che in certi individui possono apparire all’inizio dell’assunzione e poi sparire mentre in altri possono durare per tutto il periodo del trattamento, quindi l’intera vita.

Ecco perché scienziati e pazienti sono alla ricerca di un trattamento naturale della schizofrenia che non dia effetti collaterali, e questo sembra possibile proprio attraverso il CBD. Di seguito vedremo diversi studi durante i quali è stata testata l’efficacia del cannabidiolo per capire se può essere davvero una valida alternativa ai farmaci antipsicotici.

1. Il CBD allevia i sintomi psicotici della schizofrenia

Il primo studio che ti proponiamo è quello condotto da FM Leweke, dell’Università di Colonia in Germania, e da altri ricercatori. Gli scienziati hanno scoperto che “il cannabidiolo migliora la segnalazione dell’anandamide e allevia i sintomi psicotici della schizofrenia”.

L’anandamide è un neuro-modulatore che simula gli effetti dei cannabinoidi presenti all’interno della pianta di canapa. Durante lo studio è stato scoperto che il CBD non attiva direttamente i recettori dei cannabinoidi, ma aumenta i livelli di anandamide. Questo fattore diminuisce i sintomi psicotici e procura un notevole sollievo ai malati di schizofrenia.

Per arrivare a questa conclusione, gli scienziati hanno lavorato su pazienti schizofrenici ricoverati in ospedale a seguito di un episodio psicotico. Alcuni sono stati trattati con CBD mentre altri con un farmaco antipsicotico tradizionale chiamato amisulpride.

Entrambi i trattamenti avrebbero dovuto portare un risultato positivo, ma nei pazienti trattati con CBD i livelli di anandamide erano nettamente superiori e questo è stato associato a un miglioramento clinico.

2. Il CBD e la dopamina

Anche Daniele Piomelli, direttore del Center for Study of Cannabis presso l’Università della California a Irvine, ha studiato il fenomeno appena visto e in particolare sulla dopamina.

La dopamina è un neurotrasmettitore coinvolto in tantissimi fattori come l’umore, il movimento e il processo decisionale. Si tratta di una sostanza chimica che trasmette una sensazione di piacere e soddisfazione. Alti livelli di dopamina si possono avere dopo molte situazioni piacevoli, come il sesso o un buon pasto. E pare che sia anche coinvolta nei disturbi mentali come la schizofrenia.

Piomelli aveva già realizzato precedenti studi sui ratti e sapeva che rendere iperattivi i recettori della dopamina aumentava l’anandamide, e che questa si legava ai recettori nel cervello della cannabis.

Prelevando il liquido cerebrospinale di 10 pazienti schizofrenici, Piomelli ha scoperto che il loro fluido aveva il doppio di anandamide presente rispetto alle persone che non soffrivano di schizofrenia. La spiegazione è che il cervello tenta di ridurre l’attività della dopamina. Il problema è che il cervello non può mantenere una quantità di anandamide abbastanza alta da abbassare i livelli di dopamina.

La spiegazione dell’efficacia del CBD per la schizofrenia è che i cannabinoidi e l’anandamide si legano entrambi allo stesso recettore. Ciò significa che i pazienti potrebbero assumere questa sostanza per alleviare i sintomi psicotici.

3. Effetti del CBD sul cervello delle persone con psicosi

Sul Science Daily è apparsa una ricerca realizzata dagli scienziati del King’s College di Londra nella quale sono state raccolte nuove informazioni su come il cannabidiolo ha effetto nel cervello delle persone con psicosi.

I ricercatori hanno utilizzato delle scansioni fMRI (risonanza magnetica funzionale) per analizzare l’attività cerebrale di 13 pazienti a cui era stata diagnosticata una psicosi. Ad alcuni di questi pazienti era stata somministrata una dose di CBD mentre ad altri una dose di placebo e hanno confrontato i risultati con quelli ottenuti da persone senza psicosi.

Ciò che ha scoperto l’autore senior dello studio, il professor Sagnik Bhattacharyya, è stato che nei pazienti con psicosi trattati con placebo l’attività cerebrale era diversa nelle aree prefrontali e mediofrontali. Diversamente, i pazienti che erano stati trattati con CBD hanno dato grafici più simili a quelli delle persone non affette da schizofrenia.

Da questo studio sono quindi emerse più informazioni. La prima è l’efficacia del CBD per la schizofrenia, la seconda ha spiegato quali aree del cervello vengono colpite dal cannabidiolo.

Questa è stata inoltre la prima volta in cui gli scienziati hanno scansionato il cervello di persone schizofreniche sottoposte a una cura a base di CBD. E, benché fosse il primo risultato, è stato molto fa ben sperare per il futuro.

4. L’impatto della cannabis sulle facoltà cognitive

Nonostante gli studi incoraggianti, molti pensano che la cannabis possa indurre problemi cognitivi più grandi di quelli che è in grado di curare. Questa idea nasce dal fatto che la cannabis contiene anche, in percentuale variabile, una parte di THC. Il THC è un principio attivo simile al CBD ma psicoattivo, quindi in grado di procurare una sensazione di sballo.

Il professor Murat Yucel ha studiato quindi l’impatto dell’uso di cannabis sul funzionamento cognitivo dei pazienti con schizofrenia per capire se effettivamente potesse aumentare il rischio di deficit cognitivi.

In effetti, pare proprio che deficit cognitivi siano emersi durante studi su consumatori di cannabis a lungo termine sani. Tuttavia, ciò che è emerso nei pazienti affetti da schizofrenia è qualcosa di totalmente diverso.

Il professore ha scoperto che i pazienti schizofrenici che hanno fatto uso di cannabis avevano un funzionamento neuropsicologico superiore rispetto agli schizofrenici che non ne facevano uso. 

Tutte queste ricerche ti dimostrano l’efficacia del CBD per la schizofrenia. E se da queste ricerche sono già emersi risultati positivi, possiamo sperare che i prossimi studi riconfermino quanto scoperto.

Per conoscere più da vicino tutti i nostri prodotti a base di CBD, visita subito lo store. Puoi trovare una vasta gamma di soluzioni, pensate per risolvere qualunque esigenza. 

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Il team di Crystalweed, esperti di cannabis light e prodotti con CBD.

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6 comments on “CBD per la schizofrenia: una ricerca afferma che il cannabidiolo è efficace come i farmaci antipsicotici ma da minori effetti collaterali”

  1. Vorrei capire meglio , per chi soffre di schizzofrenia in sintesi fa bene fumare marijuana ?

    1. Buongiorno Gabriella,
      molti studi dimostrano come assumere cannabinoidi possa aiutare con la schizofrenia, o almeno con i sintomi legati a questo disturbo.
      Solitamente è consigliato assumere l'olio di CBD, in quanto più pratico ed efficace.
      Può trovare tutta la linea qui: https://crystalweed.it/cbd/cbd-oil-cannabis/
      Contatti pure la nostra assistenza clienti per maggiori informazioni.
      Le auguriamo una buona giornata.
      Team Crystalweed

  2. Buongiorno ho una sorella in Romania che ha 46 anni ed è affetta da schizofrenia da quando era piccola, purtroppo ci è stato detto che messe scorso ha avuto una ricaduta e li stanno dando ultimo farmaco che si possa prendere. Leggendo questo articolo mi sento un po' più sollevata. Esistono anche in Romania questi medicinali con il cbd che possono aiutare persone come mia sorella?? Grazie

    1. Buongiorno Paula,
      comincio col dirle che non si tratta di medicinali, bensì di prodotti totalmente naturali per la cura della pelle o per la mucosa orale.
      Nel caso di sua sorella, le gocce di olio di cbd andrebbero prese sotto la lingua e fatte assorbire in bocca.
      Non sappiamo se in Romania può trovare un prodotto similare, ma noi facciamo spedizioni in tutta Europa!
      Contatti la nostra assistenza clienti per maggiori delucidazioni.
      Le auguriamo una buona giornata.
      Team Crystalweed

  3. Volevo capire in quale percentuale l'olio di cbd puo' curare la schizofrenia o la psicosi. Grazie. Proprio la percentuale numerica dell'olio di cbd. Grazie!

    1. Buongiorno Barbara,
      in questi casi sono consigliate percentuali più alte come l'olio d CBD Full Spectrum 20% o 30%.
      Reagendo ognuno di noi in modo diverso ai cannabinoidi, non esiste una posologia comune, motivo per il quale la invitiamo a contattare il servizio clienti tramite WhatsApp al 327 138 5533 per maggiori informazioni.
      Le auguriamo una buona giornata.
      Team Crystalweed.

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