In questo articolo abbiamo intervistato il Dott. Marcello Albanesi, medico Allergologo ed Immunologo che negli ultimi anni si è fatto conoscere per gli studi a tema CBD.
Abbiamo posto alcune domande al dottore in modo da aiutare i consumatori a familiarizzare ancora di più con il cannabidiolo e le sue proprietà terapeutiche.
Se hai bisogno di maggiori informazioni o vuoi chiedere un parere al Dott. Albanesi, ti invitiamo a pubblicare un commento a fondo pagina.
Domanda 1: Salve Dottore, come sta? Può raccontare ai nostri lettori di cosa si occupa?
Sono Marcello Albanesi e sono un Medico Allergologo ed Immunologo. Ho iniziato la mia formazione a Roma, dove ho conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Successivamente, ho ottenuto un Dottorato di ricerca in scienze Immunologiche all'istituto Pasteur di Parigi, dove successivamente ho lavorato come Ricercatore. Dopo qualche tempo, ho deciso di trasferirmi a Bari per specializzarmi in Allergologia e Immunologia Clinica presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". Attualmente, sono il fondatore ed Amministratore del Centro di Allergologia e Immunologia Clinica "Albanesi", dove mi occupo della diagnosi e cura delle patologie allergiche e immunologiche. In passato, sono stato anche Dirigente Medico presso il Dipartimento d'Urgenza e Trapianti d'Organo del Policlinico di Bari.
Domanda 2: Quando e perché ha deciso di studiare gli effetti terapeutici dei derivati della cannabis?
La mia decisione di studiare gli effetti terapeutici dei derivati della cannabis risale alla mia formazione, durante la quale ho trovato molto affascinante il sistema degli endocannabinoidi nella fisiologia e l’utilizzo della cannabis nella medicina. Tuttavia, in quegli anni l’utilizzo della cannabis per scopi terapeutici era ancora poco esplorato e vi era ancora molto scetticismo riguardo a questo tema. La mia curiosità è stata ulteriormente accesa da un aumento della letteratura scientifica sui potenziali effetti di composti derivati dalla cannabis sul sistema immunitario.
Domanda 3: In tanti sono interessati alle proprietà terapeutiche del CBD. Cosa può dirci in merito?
Il cannabidiolo, o CBD, è uno dei principali componenti della cannabis ed è stato oggetto di molte ricerche per le sue proprietà terapeutiche. Alcuni studi hanno suggerito che il CBD potrebbe avere effetti positivi nel trattamento di diversi disturbi, tra cui l'ansia, la depressione, l'epilessia, il dolore cronico e le infiammazioni. Inoltre, il CBD sembra avere proprietà analgesiche e può aiutare a ridurre il dolore in pazienti affetti da diverse condizioni.
Nel campo applicativo dell’Allergologia ed Immunologia, il CBD è stato utilizzato con successo per il trattamento di alcune patologie della pelle, come la dermatite atopica, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Domanda 4: In che modo il CBD agisce sul sistema immunitario?
Il CBD può influenzare il sistema immunitario attraverso diversi meccanismi. In particolare, è stato dimostrato che il CBD può modulare l’attività cellule del sistema immunitario attraverso l’interazione con i propri recettori chiamati CB1 e CB2. In particolare, da questa interazione può essere inibita o stimolata la produzione di citochine ed altri mediatori dell’infiammazione. Ad esempio, i linfociti, cellule fondamentali per lo sviluppo di una risposta immunologica, esprimono il recettore per i cannabinoidi. Di conseguenza la loro attività può essere modulata successivamente all’interazione con il CBD.
Domanda 5: Sappiamo che ha condotto uno studio scientifico sugli utilizzi terapeutici del CBD per il trattamento di dermatiti infiammatorie. Quali erano gli obiettivi e quali risultati sono stati ottenuti?
L'obiettivo dello studio era testare e dimostrare l'efficacia dei prodotti a base di CBD su pazienti affetti da dermatiti infiammatorie. In particolare, lo Studio prevede l’utilizzo di prodotti contenenti CBD come trattamento adiuvante, ovvero in associazione alla terapia con steroidi topici. Quindi abbiamo selezionato 25 pazienti affetti da dermatiti da contatto, sindromi pruriginose e dermatiti infiammatorie, ai quali è stata somministrata una preparazione contenente CBD associato a clobetasolo propionato.
Tutti i pazienti hanno riportato una significativa riduzione della sintomatologia, quantificata con delle scale di valutazione. Sapendo quindi che i linfociti T sono alla base dell’insorgenza delle dermatiti infiammatorie, abbiamo quindi verificato l'effetto in vitro del CBD sui linfociti, utilizzando un test chiamato test di proliferazione linfocitaria. I risultati sono stati sorprendenti e molto interessanti, dimostrando una sensibile inibizione della proliferazione dei linfociti a contatto con il CBD.
Abbiamo inoltre valutato la tossicità del CBD su linee cellulari e, alle concentrazioni utilizzate nei preparati sopra descritti, non abbiamo riscontrato tossicità cellulare.
Domanda 6: Quindi il CBD riesce a trattare in modo efficace le dermatiti e altre infiammazioni della pelle, come la psoriasi?
I risultati del nostro studio preliminare sui pazienti affetti da dermatiti infiammatorie sono stati molto promettenti, con una significativa riduzione della sintomatologia e dell'infiammazione. Ciò suggerisce che il CBD potrebbe essere un trattamento efficace per queste patologie della pelle. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di uno studio preliminare e che ulteriori ricerche sono necessarie per valutare l'efficacia del CBD nel trattamento delle dermatiti e di altre patologie cutanee come la psoriasi. In ogni caso, la ricerca scientifica sta facendo importanti passi avanti nell'ambito dell'utilizzo del CBD come terapia per diverse patologie, comprese quelle dermatologiche.
Domanda 7: Ci sono controindicazioni nell’utilizzo del CBD a livello topico?
Nello Studio che abbiamo condotto presso il nostro centro non abbiamo riscontrato reazioni avverse alla somministrazione di prodotti contenenti CBD per via topica. Ovviamente va sempre considerata la concentrazione di CBD presente nei prodotti utilizzati per considerare eventuali effetti indesiderati.
Domanda 8: C’è ancora poca informazione in Italia in merito al CBD. Cosa si sente di dire alle persone che si avvicinano per la prima volta a questo principio attivo?
Per coloro che si avvicinano per la prima volta al CBD, il mio consiglio è di informarsi accuratamente sul sistema degli endocannabinoidi e sul CBD, in particolare, le sue proprietà e le sue potenziali applicazioni. È importante capire che il CBD non è una panacea, ma può essere un alleato per il benessere del nostro organismo.
Inoltre, è importante rivolgersi a professionisti del settore, come medici e farmacisti, per ricevere indicazioni precise e personalizzate in base alle proprie condizioni di salute.
Infine, è importante comprendere che la Ricerca sui cannabinoidi e in particolare sul CBD è ancora in corso e che ci sono ancora molte domande a cui la scienza deve rispondere. Ciò nonostante, il CBD rappresenta una promettente fonte di trattamento per molte patologie e un'opzione sicura per la salute.