Ormai sono sempre di più le testimonianze dell’efficacia del CBD come rimedio per il mal di testa e il trattamento dei suoi sintomi.
In effetti, questo prezioso estratto della pianta di canapa costituisce un’alternativa valida e naturale rispetto ai classici rimedi farmacologici in uso attualmente.
Ma come interagisce il CBD con l’organismo? E davvero efficace contro l’emicrania? Esistono prove o testimonianze circa la sua validità ?
Il numero di persone al mondo che soffre di emicrania oltrepassa di gran lunga il miliardo. Si tratta di una condizione invalidante che si manifesta con dolori pulsanti e forti attacchi di mal di testa, difficili da gestire e sopportare. Ad oggi non esiste ancora una cura per guarire dalla cefalea, ma si può ricorrere solo a interventi farmacologici per contenere l’intensità dei sintomi.
Accompagnata spesso da altri sintomi, come nausea, mancanza di equilibrio, disturbi della vista e fatica a sopportare i rumori forti e i suoni intensi, l'emicrania influisce negativamente sulla qualitĂ di vita dei pazienti, con ripercussioni sui rapporti sociali, le attivitĂ lavorative e il benessere generale di chi ne soffre.
Gli episodi di emicrania possono essere brevi o superare anche le due settimane. Purtroppo, in molti casi, si tratta di una condizione che non viene compresa o diagnosticata efficacemente, lasciando la persona sola nel cercare una soluzione valida e poco invasiva.
Ancora non si conoscono le cause da cui scaturisce l’attacco di mal di testa e, di conseguenza, si fatica a trovare una terapia per guarire i pazienti.
Ci sono numerose testimonianze dell’utilità dell’olio di CBD per il dolore e per l’emicrania ed effettivamente anche la ricerca sta iniziando a muoversi per verificare la validità di questi trattamenti.
Esistono notevoli difficoltà e rallentamenti all’attività dei ricercatori, dovuti essenzialmente alle restrizioni imposte dalla normativa vigente sulla cannabis.
Ma andiamo a scoprire a che punto è la ricerca sul CBD come trattamento per l’emicrania.
In che modo il CBD agisce per alleviare l'emicrania?
Recentemente, l’uso dell’olio di CBD per alleviare il dolore cronico o lieve si sta diffondendo enormemente, grazie alle sue innumerevoli proprietà terapeutiche del CBD e agli effetti collaterali molto blandi rispetto a quelli dei medicinali.
Prima di capire come questo principio attivo agisca nell’emicrania, però, è necessario spiegare cos’è il CBD e quali sono i suoi meccanismi d’azione.
La pianta di cannabis contiene oltre 100 diversi cannabinoidi e i suoi composti principali sono il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).
Il THC è il componente psicoattivo della pianta, mentre il CBD è il suo principale antagonista, dalle proprietà analgesiche, anticonvulsivanti, antinfiammatorie e ansiolitiche.
L’efficacia dei cannabinoidi deriva dalla loro affinità con il sistema endocannabinoide, da cui dipendono moltissime funzione del corpo umano, tra cui: l’appetito, la percezione di ciò che ci circonda, la risposta dell’organismo al dolore e all'ansia, la tossicodipendenza.
Il funzionamento del sistema endocannabinoide è regolato dai recettori dei cannabinoidi, di cui attualmente sono stati studiati i recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2. Questi ultimi sono distribuiti in tutto il corpo e risultano coinvolti nella percezione del dolore.
Sebbene i meccanismi di azione del sistema endocannabinoide non siano ancora del tutto noti, sembra che il CBD sia in grado di interagire con i recettori dei cannabinoidi, modulando la risposta dell’organismo al dolore e, di conseguenza, al mal di testa.
Le sue proprietà antidolorifiche risultano estremamente più potenti rispetto ai comuni analgesici, perché non va ad agire esclusivamente sul sintomo. La sua azione è più complessa e coinvolge oltre 65 recettori molecolari bersaglio, attivando azioni differenti sul sistema nervoso centrale.
Dunque, il CBD non va solo a lenire il mal di testa, ma allevia anche l'infiammazione e riduce gli altri sintomi ad essa collegati, come la nausea, i dolori pulsanti e il vomito.
Per chi soffre di emicrania, l’olio di CBD potrebbe costituire un rimedio eccellente sia in fase acuta che come prevenzione.
Funziona anche per la nausea associata all’emicrania?
Chi soffre di mal di testa, in alcuni casi, è soggetto a disturbi di altro genere, che possono aggravare il suo senso di malessere. Non è raro che accanto agli attacchi di emicrania si presenti anche la nausea, mentre sono meno frequenti i casi di vomito: secondo alcuni studi la nausea colpisce almeno il 73% dei pazienti affetti da emicrania; il vomito, invece, è presente nel 29% dei casi.
La nausea, dunque, è considerata uno dei principali sintomi dell’emicrania, insieme alla sensibilità alla luce, agli odori intensi e ai rumori.
Esistono varietĂ di CBD specifiche che sono le migliori per il mal di testa?
Non è possibile affermare con certezza quali siano le varietà di CBD più efficaci per l’emicrania poiché non esistono rigorosi studi scientifici a riguardo. In linea generale, ogni organismo reagisce in modo differente ai cannabinoidi per cui risulta difficoltoso dare una regola che sia valida per tutti.
Sembra che gli effetti migliori si possano ottenere con l’olio di CBD Full Spectrum, in grado di innescare l’effetto entourage nel corpo umano. Grazie al contenuto di fitocomplessi, terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi, compreso il THC, l’olio di CBD Full Spectrum va ad attivare i suoi composti, facendoli agire in sinergia.
I prodotti si distinguono per la percentuale di cannabidiolo contenuta. Gli scienziati che studiano il CBD consigliano sempre di partire con un olio a basso dosaggio, soprattutto a chi si approccia per la prima volta ai prodotti a base di CBD.
Il CBD può essere pericoloso se usato troppo frequentemente per alleviare il mal di testa?
La cannabis legale è un prodotto sostanzialmente sicuro, che può portare solo effetti collaterali di lieve entità . C’è da dire, che una maggior purezza del CBD riduce la possibilità che si verifichino effetti avversi. L’assenza di THC o di altri cannabinoidi, infatti, rende il prodotto più sicuro.
Un uso frequente non espone l’organismo a rischi maggiori, i quali rimangono limitati a fastidi lievi come:
- sete e bocca secca;
- percezione amplificata;
- aumento dell’appetito;
- aumento della pressione cardiaca;
- spossatezza;
- ansia.
In alcuni casi, possono verificarsi anche paranoia e disturbi della memoria.
Un’attenzione maggiore, invece, è necessaria nel caso tu stia assumendo momentaneamente dei farmaci o sia in cura regolarmente con medicinali specifici. In questo caso è sempre meglio consultare preventivamente il proprio medico.
Esistono prove scientifiche che il CBD o la marijuana possano alleviare il mal di testa?
A causa delle limitazioni vigenti sull’uso della cannabis, si assiste a un forte rallentamento degli studi scientifici a riguardo. Spesso, le ricerche sugli effetti della cannabis terapeutica non si concentrano sullo studio esclusivo del CBD, ma analizzano gli effetti della combinazione di più cannabinoidi, ossia il CBD e il THC.
Tuttavia, a sostegno dell’efficacia dell’olio di CBD nel mal di testa è possibile rintracciare alcuni studi clinici.
Gli studi sull’efficacia del CBD come rimedio per l’emicrania sono dovuti ai numerosi studi di laboratorio sugli effetti del CBD nel trattamento del dolore cronico.
Uno studio presentato nel 2017 sull’uso dei cannabinoidi nella prevenzione dell'emicrania ha dimostrato che l’olio di CBD può essere di grande aiuto nel trattamento dell’emicrania e delle cefalee a grappolo. Nelle cefalee a grappolo i risultati migliori sono stati ottenuti, in particolare, nei pazienti con episodi di cefalea nell’infanzia.
Durante il 3° Congresso dell'Accademia Europea di Neurologia (EAN), i ricercatori hanno descritto gli effetti del CBD e del THC sull'emicrania cronica e sulla cefalea a grappolo, ottenuti durante le due fasi della ricerca: la somministrazione della marijuana ha diminuito la frequenza degli episodi di cefalea e l’intensità del dolore.
Uno degli studi più significativi sull’uso della cannabis nel trattamento dell’emicrania è stato curato da un noto gruppo di ricercatori (Eric P. Barone, Filippo Luca, Joshua Eades e Olivia Hogue) e pubblicato nel 2018 sul Journal of headache and pain.
Gli scienziati hanno intervistato oltre duemila pazienti affetti da emicrania, mal di testa, artrite o dolore cronico, attraverso un sondaggio elettronico. Sui 2032 pazienti pazienti trattati con cannabis terapeutica, sono state affrontate efficacemente ventuno malattie, tra cui il dolore cronico, l’artrite e il mal di testa.