Ti capita mai di sentire il tuo corpo rigido come un ceppo di legno? O di alzarti la mattina chiedendoti se è il tuo letto quello in cui hai dormito o se per caso è stato sostituito a tua insaputa da una scomodissima brandina di ferro?
Se – purtroppo – la risposta è sì, probabilmente soffri di dolori articolari. Un fastidio molto comune che rappresenta però un vero e proprio nemico delle attività quotidiane, come anche semplicemente fare una passeggiata.
Bisogna dunque trovare una soluzione. Tra le tante che si avvalgono della medicina tradizionale, oggi rivolgiamo lo sguardo verso un trattamento del tutto naturale che si è rivelato al contempo davvero efficace per alleviare disturbi di questo tipo: il CBD (o cannabidiolo), un estratto della cannabis che, a differenza di altre sostanze presenti in questa pianta, non ha alcun effetto inebriante o psicoattivo.
In altri articoli del nostro blog abbiamo già parlato del cannabidiolo e delle sue numerose virtù terapeutiche, ma qui approfondiremo ulteriormente l’argomento, riferendoci in particolare all’uso del CBD come antidolorifico.
Cause e impatto dei dolori articolari
Partiamo subito con il dedicare un capitolo ai dolori articolari, per comprenderli meglio.
Da cosa sono provocati? Ecco la prima domanda che tende a insorgere in chi ne soffre. La risposta non è univoca: tra le cause dei dolori articolari possono essere infatti citate molteplici situazioni, alcune risolvibili come un infortunio, altre croniche, come l’artrite o l’osteoartrite.
Anche l’età avanzata, l’attività fisica e lo stile di vita si riflettono sulla salute delle articolazioni: lavori che richiedono movimenti ripetitivi o sport troppo intensi non fanno certo bene alla salute articolare, soprattutto nel lungo periodo.
E che dire dell’impatto provocato da questo disturbo? Il dolore articolare non solo limita la vita della persona colpita, impedendole di svolgere con tranquillità la propria professione o i propri hobby, in particolare quelli fisici, ma ricade anche sul sistema sanitario nazionale, che deve – giustamente – fornire l’adeguata assistenza a chi la richiede.
Se anche tu soffri di questo problema, probabilmente ciò che hai letto non ti è affatto nuovo, e ci dispiace moltissimo; sappi però che non sei solo, e che non è detto che in futuro non vengano scoperti prodotti efficaci nel risolvere una volta per tutte, e alla base, questo fastidio.
Ciò che tuttavia possiamo fare è rimanere ancorati al presente, e analizzare insieme i trattamenti ad oggi disponibili nella gestione dei dolori articolari. Trovi tutto nei paragrafi successivi.
Trattamenti tradizionali vs. CBD
Il primo rimedio per affrontare i dolori alle articolazioni è rappresentato dai farmaci convenzionali, ovvero soprattutto FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e oppioidi.
Il loro utilizzo è ampio e i risultati soddisfacenti, anche se come spesso accade quando si parla di assumere medicinali c’è un grosso "ma". Essi infatti possono provocare nel lungo periodo effetti collaterali degni di nota, come irritazione gastrica, problematiche renali e problemi di dipendenza (in particolare dai farmaci contenenti oppio).
La loro azione, inoltre, agisce soltanto a livello superficiale, curando cioè unicamente il sintomo (dolore) e non la causa sottostante (l’infiammazione delle articolazioni), rendendo dunque il paziente costretto ad assumerli con costanza per stare bene. Il CBD al contrario, sebbene non sia una panacea, può apportare ottimi risultati nel trattamento dei dolori articolari, con il vantaggio di non avere le medesime conseguenze dei medicinali classici.
CBD: meccanismo d’azione
Per comprendere come agisce il CBD dobbiamo fare un passo indietro e spendere due parole sul sistema endocannabinoide.
Con questo termine si intende un sistema neuromodulatorio che interviene nel regolare numerosi processi cognitivi ed emotivi a livello del sistema nervoso centrale, dal comportamento, alla gestione delle turbe emotive, a disturbi di stampo neurologico come l’epilessia.
I recettori del sistema endocannabinoide, ovvero i recettori CB1 e CB2 non si trovano però soltanto nel cervello, ma sono sparsi un po’ in tutto il corpo, e proprio riguardo a essi il CBD funziona come un modulatore allosterico negativo, occupandosi dunque di regolare molteplici percorsi di neurotrasmissione, come quelli della serotonina e degli oppioidi.
Come può essere riassunto tutto ciò? In una maniera molto semplice: il CBD, interagendo con il sistema endocannabinoide, aiuta efficacemente a trattare condizioni legate al dolore, ai disturbi umorali ed all’ansia.
Parlando invece degli effetti collaterali, ti riportiamo in breve uno studio di fase I sull’escalation della dose di una soluzione orale di CBD (Epidiolex, ovvero un farmaco con CBD approvato dalla FDA e dall’EFSA), svolto allo scopo di testare gli esiti della somministrazione di dosi crescenti di CBD (da 150 mg a 600 mg).
L’esito è stato che il cannabidiolo risulta essere ben tollerato, e che solo in rari casi compaiono effetti collaterali quali diarrea lieve o moderata e mal di testa.
Dalla ricerca si è inoltre evidenziato come il CBD venga metabolizzato dagli enzimi citocromo P450 2C19 e CYP3A4, ed anche come sia in grado di inibire la famiglia di isoenzimi CYP2C e diverse forme di UDP-glucuronosiltransferasi.
Per confermare l’assoluta sicurezza del CBD bisognerebbe infatti approfondire le possibili interazioni tra cannabidiolo ed altri farmaci, oltreché con i prodotti alimentari, ma le ricerche in merito sono al momento esigue, così come lo sono quelle che prendono in esame il CBD isolato.
La regolamentazione dei prodotti a base di CBD in Italia è ancora al centro di numerosi dibattiti e questioni.
Studi scientifici e risultati sul CBD
Torniamo ora al tema centrale del nostro articolo: il legame tra CBD e dolori articolari.
Per approfondire il tutto ci avvaliamo di uno studio recente che ha associato all’uso del CBD notevoli sviluppi nel trattamento di questo disturbo.
Partiamo dal sollievo dal dolore: ben l’83% dei partecipanti allo studio ha riferito di percepire meno dolore, mentre il 66% di loro ha riportato anche una migliore qualità del sonno così come della funzionalità fisica, progressi, questi, segnalati soprattutto dai pazienti affetti da osteoartrite.
La conseguenza di ciò è un minor uso di farmaci tradizionali quali oppioidi, antinfiammatori e paracetamolo, con dunque una riduzione significativa di tutti gli effetti collaterali da essi apportati, come abbiamo visto in precedenza.
Le ricerche sugli effetti terapeutici del CBD sui dolori articolari sono però tutt’altro che terminate, quindi in futuro potrebbero portare ad ulteriori importanti novità.
Cosa riportano i siti esperti di dolori articolari?
Abbiamo esaminato il portale https://www.arthritis.org/ e in questa pagina parlano proprio del CBD per trattare i dolori articolari.
Loro affermano che:
Il CBD aiuta contro l'artrite? Studi sugli animali hanno suggerito che il CBD possiede proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, ma questi effetti non sono stati convalidati da studi scientifici di qualità sugli esseri umani. Stando a testimonianze aneddotiche (cioè testimonianze personali), alcune persone con artrite che hanno provato il CBD riportano un evidente sollievo dal dolore, un miglioramento del sonno e/o una riduzione dell'ansia.
Sul consigliare o meno il CBD alle persone che soffrono di dolori come l'artrite loro dicono che:
poiché mancano studi clinici di qualità sul CBD e l'artrite, i medici non sono in grado di indicare chi potrebbe trarre beneficio dal CBD, a quale dosaggio e in quale forma, chi probabilmente non ne trarrà beneficio e chi dovrebbe evitarlo. Ciononostante, c'è accordo su diversi punti:
- Il CBD non sostituisce i trattamenti di fondo per l'artrite infiammatoria.
- I pazienti interessati a provare il CBD dovrebbero prima consultare il medico che li ha in cura per l'artrite. Insieme, possono rivedere ciò che ha funzionato o meno in passato, se ci sono altre opzioni da provare prima, come fare una prova, cosa osservare e quando tornare per una visita di controllo per valutare i risultati. È utile tenere un diario dei sintomi e delle dosi per monitorare gli effetti.
- I prodotti di CBD di qualità possono essere costosi, soprattutto se usati per periodi prolungati. Per evitare di sprecare denaro, è importante essere assolutamente sicuri che il prodotto stia effettivamente avendo un effetto positivo sui sintomi.
Conclusioni
Abbiamo concluso il nostro articolo sul CBD e dolori articolari, ma terminiamo il tutto con un breve riassunto di quanto appreso.
Il CBD, interagendo con il sistema endocannabinoide, interviene positivamente nel trattamento dei dolori articolari, in particolare in chi soffre di osteoartrite.
Anche se ci sono pochi studi in merito, il CBD risulta ben tollerato dai partecipanti agli studi con quasi zero effetti collaterali. Mancano però ricerche più approfondite in merito ad una eventuale interazione con farmaci ed alimenti. Ecco perché servirebbero ulteriori studi per esaminare anche questo ambito.
Sebbene comunque le premesse circa l’uso del CBD nel fornire sollievo dai dolori articolari siano ad oggi promettenti, ricorda sempre di verificare le leggi locali dello Stato in cui vivi prima di acquistarlo e utilizzarlo, perché non in tutti valgono le medesime regole.