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Come cannabis e CBD aiutano col morbo di Parkinson?

In questo articolo approfondiremo la relazione tra CBD e il morbo di Parkinson focalizzandoci sugli studi scientifici condotti negli ultimi anni. Se hai bisogno di ulteriori informazioni scrivi un commento a fondo pagina. Anche se hai il morbo di Parkinson e vuoi raccontare la tua esperienza con il CBD.

7 Dicembre 2022 alle 4:27
Tempo di lettura: 8 min
4.

Rigidità muscolare, movimenti lenti, tremore, instabilità, demenza e insonnia sono alcuni dei sintomi più evidenti del morbo di Parkinson, una malattia degenerativa che interessa oltre 5 milioni di persone nel mondo.

Attualmente senza una cura, i malati di Parkinson possono solo affidarsi a trattamenti farmacologici di diverso tipo per alleviare i sintomi, con il rischio di pesanti effetti avversi. Questo è il motivo per cui sta crescendo l’interesse verso gli studi su CBD e morbo di Parkinson e sempre più persone cercano vie alternative per affrontare la malattia.

Sono diversi gli studi scientifici sugli effetti del cannabidiolo sul morbo di Parkinson che sembrano dare speranza ai pazienti e ai medici ma attualmente non esistono ancora farmaci approvati a base di cannabis terapeutica per il Parkinson.

Dal 2004 ad oggi sono state pubblicate ricerche in proposito in Italia, Brasile, Cecoslovacchia, Israele e Spagna, portando a conclusioni molto simili: il CBD potrebbe avere un ruolo rilevante nel morbo di Parkinson

Ma qual è la connessione tra CBD e morbo di Parkinson? Cos’è il CBD e come agisce?

Per capire come il CBD e il Parkinson possano essere legati bisogna concentrarsi sulle proprietà terapeutiche del CBD: è ansiolitico, contrasta lo sviluppo delle cellule tumorali, è un neuroprotettore e previene le malattie del sistema nervoso centrale.

Le sue capacità, quindi, possono rispondere efficacemente a due delle necessità principali dei pazienti di Parkinson, ossia il bisogno di gestire i sintomi legati al morbo e il desiderio di rallentare gli stadi del Parkinson.

Morbo di Parkinson e sintomi trattabili con il CBD

La malattia di Parkinson (PD), o malattia di Parkinson idiopatica, è una sindrome multifattoriale, in cui intervengono sia fattori di rischio genetici che componenti ambientali, come l’esposizione a sostanze tossiche (acqua contaminata, metalli pesanti, composti chimici ad uso agricolo). Sebbene l’ereditarietà sia una delle componenti principali, secondo alcuni studi avrebbero un ruolo nel Parkinson anche alcune patologie di natura infettiva e le lesioni cerebrali.

La malattia prende il nome da James Parkinson, un medico inglese che ne descrisse i sintomi nel suo "Trattato sulla paralisi agitante". Tuttavia, ci sono riferimenti alla malattia già intorno al 5000 a.C. in un trattato sulla medicina indiana.

L’età media in cui insorge la malattia è intorno ai sessant'anni, ma ci sono molti casi di parkinsonismo giovanile, con un esordio tra i ventuno e quarant’anni. Il morbo di Parkinson è diffuso in tutto il mondo e i numeri che abbiamo rintracciato sono indicativi, poiché sembra che il disturbo sia estremamente sottostimato.

sintomi morbo di Parkinson CBD

I sintomi del Parkinson possono essere suddivisi in sintomi motori e sintomi non motori, e comprendono:

  • tremore a riposo,
  • rigidità,
  • demenza,
  • perdita di equilibrio,
  • bradicinesia ed acinesia,
  • difficoltà nel camminare,
  • tono monotono e voce flebile,
  • disfagia,
  • stipsi,
  • alterazione della libido,
  • disturbi del sonno o sonnolenza eccessiva,
  • depressione,
  • ansia,
  • apatia,
  • disturbi comportamentali ossessivi compulsivi.

Il farmaco che viene somministrato generalmente ai malati di Parkinson è la levodopa, che al momento risulta molto efficace nelle malattie neurodegenerative. Il trattamento, tuttavia, perde la sua efficacia con il passare del tempo e può provocare nausea, vomito, delirio e disfunzione motoria. Gli studi su Parkinson e CBD si sono concentrati proprio sulla riduzione dei sintomi e sul contenimento degli effetti avversi dovuti ai farmaci, in particolare le discinesie (disfunzioni motorie).

Studi e ricerche su CBD e morbo di Parkinson

Fino ad ora, per i ricercatori è stato piuttosto complesso portare avanti gli studi clinici su CBD e Parkinson, a causa di una normativa restrittiva sulla cannabis. Proprio per questo motivo, infatti, esiste solo un farmaco a base di cannabidiolo, l’Epidiolex, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA, l’ente americano preposto al controllo e all’approvazione di farmaci e medicinali), destinato al trattamento dei malati affetti da epilessia.

Solo dal 2015, la situazione è cambiata poiché la FDA ha modificato alcune regole relative alla ricerca sul CBD per permettere ulteriori approfondimenti.

Vediamo quali sono le ricerche più significative disponibili attualmente.

Survey on Cannabis use in Parkinson’s disease: Subjective improvement of motor symptoms

Condotta a settembre 2004 presso la Charles University di Praga, la ricerca ha interessato un campione di 339 pazienti. Ai soggetti coinvolti, che frequentavano il Prague Movement Disorder Centre, è stato somministrato un questionario. Dalle risposte è emerso che oltre il 25% di essi aveva assunto prodotti a base di cannabis e una parte notevole di essi, quasi il 46%, aveva trovato giovamento dall’uso di cannabinoidi. 

Cannabinoids provide neuroprotection against 6-hydroxydopamine toxicity in vivo and in vitro: relevance to Parkinson’s disease

Da uno studio in vivo e in vitro del 2005, condotto in sinergia da ricercatori provenienti dal Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell'Università Complutense spagnola di Madrid, dalla divisione di scienze biomolecolari del Wolfson Centre for Age Related Diseases di Londra e dal Dipartimento di Medicina chimica e Prodotti naturali dell’Hebrew University di Gerusalemme, si è evidenziato l’effetto antiossidante dei fitocannabinoidi

Il risultato a cui sono giunti i ricercatori, pubblicato su Science Direct, è stato che l’azione neuroprotettiva dei cannabinoidi potrebbe apportare benefici ai malati di Parkinson.

Sembra che gli effetti neuroprotettivi possano derivare dall’uso di fitocannabinoidi o “dalla capacità di agonisti cannabinoidi per modulare la funzione gliale, o da una combinazione di entrambi i meccanismi.”

Cannabidiol for the treatment of psychosis in Parkinson’s disease

Uno studio pilota del 2008, curato dal Dipartimento di Neuropsichiatria e Psicologia medica della Ribeirão Preto Medical School e dell’Università brasiliana di San Paolo, si è concentrato sull’uso del CBD nei pazienti affetti dal Parkinson con sintomi psicotici. In particolare, ha valutato aspetti come la tollerabilità, l'efficacia e la sicurezza del CBD su un campione di 6 pazienti, arrivando a concludere che:

il CBD può essere efficace, sicuro e ben tollerato per il trattamento della psicosi nel morbo di Parkinson”.

I pazienti selezionati per lo studio sono stati trattati per quattro settimane con una dose crescente di CBD, continuando comunque a portare avanti la terapia già in corso.

Il trattamento con il cannabidiolo ha migliorato i sintomi psicotici, senza incidere negativamente sulla capacità di movimento, ma apportando un miglioramento generale nella qualità della vita dei malati.

Cannabidiol: a promising drug for neurodegenerative disorders?

Una revisione del 2009, condotta dal Dipartimento di Farmacologia sperimentale dell’Università Federico II di Napoli, ha sottolineato come le ricerche sul CBD abbiano dimostrato l’enorme potenziale neuroprotettivo della molecola, sia somministrata da sola che in combinazione con il THC.

Le diverse proprietà terapeutiche del cannabidiolo, in combinazione tra loro, riescono ad affrontare i meccanismi coinvolti nelle patologie neurodegenerative, prevenendo il danno ossidativo e gli eventi infiammatori.

Ricerche recenti su CBD e morbo di Parkinson

Ecco alcune delle ricerche più attuali sugli effetti dei cannabinoidi nel morbo di Parkinson:

  • A study of tolerability and efficacy of cannabidiol on motors symptoms in Parkinson’s disease: uno studio condotto dall’Università del Colorado ha valutato l’assunzione del CBD sulla gestione dei sintomi motori provocati dal morbo di Parkinson. Lo scopo principale dei ricercatori era quello di valutare l’impatto della molecola sul tremore. Sebbene la ricerca sia stata conclusa da tempo, attualmente i risultati non sono stati ancora resi pubblici.
  • Safety and Tolerability of Cannabidiol in Parkinson Disease: An Open Label, Dose-Escalation Study: in questo studio del 2020, è stata valutata la reazione di 13 pazienti affetti dalla malattia di Parkinson al CBD. Tutti i pazienti presentavano i sintomi del Parkinson a riposo e non assumevano marijuana. Dei 13 partecipanti, solo una parte dei pazienti (10 persone) ha concluso lo studio, riscontrando miglioramenti significativi nei sintomi dopo aver assunto Epidiolex. Tendenzialmente, sono migliorati sia la qualità del sonno che i livelli di gestione a livello emotivo e comportamentale. Tuttavia, la quantità di medicinale ha provocato lievi eventi avversi, tra cui l’aumento degli enzimi epatici. 

Uno studio in doppio cieco è attualmente in corso, in cui metà dei pazienti viene trattata con il CBD mentre l’altra metà con il placebo, per validare l’attenuazione dei sintomi dovuta alla  somministrazione di CBD.

È importante sottolineare che da tutte le ricerche effettuate è emersa la necessità di approfondire gli studi su CBD e Parkinson.

Si può usare il CBD per il trattamento dei sintomi della malattia di Parkinson?

Molti pazienti affetti dalla malattia di Parkinson hanno la necessità di affrontare i sintomi e l’evoluzione del morbo riducendo al minimo gli effetti avversi, a breve e lungo termine. Alcune delle manifestazioni della malattia - come ansia, tremore, affaticamento, perdita di tono muscolare e dolore - possono essere trattate efficacemente con CBD. Tuttavia, attualmente, non si hanno indicazioni sul dosaggio di CBD corretto o su quale percentuale di olio di CBD possa essere più adatta.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali del CBD, è noto che si tratta di fastidi lievi e che scompaiono velocemente. Nonostante ciò, è fondamentale capire quali siano i sintomi trattabili nello specifico e quale terapia farmacologica sia già in corso, per evitare effetti collaterali o interazioni.

È possibile assumere cannabis legale per alleviare l’ansia e i problemi psichici collegati al morbo di Parkinson. Il principio attivo risulta estremamente valido anche per contenere le discinesie dovute ai farmaci, tuttavia, il CBD per trattare il Parkinson andrebbe valutato con il proprio medico, almeno per quanto riguarda le interazioni farmacologiche.

Quale prodotto al CBD acquistare per il morbo di Parkinson?

Se desideri provare il CBD per il morbo di Parkinson è importante che tu abbia una panoramica dei prodotti disponibili per trattare il disturbo. Attualmente il CBD è disponibile in diversi formati - olio di CBD, infiorescenze, cristalli, cosmetici - per cui è necessario pensare ai propri sintomi e capire quale scegliere.

In genere, ognuno può optare per il prodotto con il quale si sente più a proprio agio, considerando sempre la percentuale di cannabidiolo contenuta.

Ma l’aspetto principale a cui bisogna fare attenzione è il CBD shop a cui rivolgersi. Come hai letto, il morbo di Parkinson, come molte altre patologie neurodegenerative trattabili con il CBD, tende a manifestarsi e peggiorare con l’assunzione di sostanze tossiche. Questo vuol dire che bisogna acquistare un prodotto sicuro, privo di qualunque sostanza tossica utilizzabile in agricoltura.

Noi di Crystalweed abbiamo deciso di portare avanti un percorso di coltivazione sano e di offrire ai nostri clienti prodotti al CBD di altissima qualità, coltivati naturalmente senza l’uso di sostanze tossiche o dannose per l’organismo. Dai un’occhiata al nostro store e scegli il prodotto che fa per te, il nostro servizio clienti sarà a tua disposizione per qualsiasi dubbio a riguardo.

Fonti

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4 comments on “Come cannabis e CBD aiutano col morbo di Parkinson?”

    1. Buongiorno,
      avendo ognuno di noi una risposta diversa ai cannabinoidi, il dosaggio è molto soggettivo.
      Per informazioni più precise e personali, ci contatti pure tramite WhatsApp al 327 138 5533.
      Le auguriamo una buona giornata
      Team Crystalweed

  1. Buongiorno Mi chiamo Giulia, 2 anni fa mi hanno diagnosticato Msa-c. I sintomi sono molto simili al parkinson, questo tipo di terapia potrebbe aiutarmi?.grazie mille

    1. Buon pomeriggio Giulia,
      essendo la risposta di ognuno di noi diversa ai cannabinoidi, le consigliamo di contattarci all'assistenza clienti su WhatsApp al 327 138 5533 per avere maggiori dettagli e poterle dare indicazioni più precise.
      Le auguriamo una buona serata
      Team Crystalweed

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